se fossi un'automobile...

... sarei una FIAT 850. Ve la ricordate?

martedì 26 novembre 2019

L'ultimo giorno di primavera - il mio nuovo romanzo!


A chi oggi compie dieci anni.
A chi li compirà domani.
A chi li ha compiuti quarant’anni fa
e li ricorda bene.
A chi se li è dimenticati.
Ma anche a chi ha un figlio o una figlia di dieci anni.

Più che un romanzo PER l’infanzia,
questo è un romanzo SULL’infanzia.

Ci sono libri che nascono per segmenti di lettori molto specifici e definiti (età, sesso, gusti, ecc.).
Questo è un libro ibrido. I target qui non c'entrano. C'entra semmai l'infanzia. E l'infanzia non è un periodo della nostra vita che ci interessa nel solo momento in cui la viviamo.
L'infanzia è sempre lì. È con noi, al nostro fianco. Davanti o dietro di noi. Sopra o sotto. Dentro o fuori.
Anche quando ce la siamo dimenticata o pensiamo di averla superata per sempre, è presente come un'assenza. E può suscitare sentimenti di nostalgia, malinconia, rimpianto, dolore, gioia o felicità. Sentimenti che ci portiamo appresso per tutta la vita.
L'infanzia è in noi stessi e negli altri, a prescindere che si parli di bambini o di adulti.
L'infanzia è nel mondo.
L'infanzia riguarda il genere umano, non uno specifico target fissato a tavolino da un ufficio marketing di un'agenzia letteraria o di una casa editrice.
Mi è sempre suonato strano che un libro che parla di bambini o che ha uno o più bambini come protagonisti debba per forza essere rivolto solo a un pubblico di bambini. Anzi, mi è sempre sembrato folle!
Ecco... con L'ultimo giorno di primavera vorrei che anche gli adulti possano leggere una storia che parla non tanto e non solo A un bambino, ma DI un bambino e del suo mondo. Soprattutto del suo mondo interiore.
E lo fa con un'avventura che, come le favole, può essere letta da persone di tutte le età.

Due parole sulla storia.
Come per effetto di una bizzarra maledizione, anno dopo anno sempre più persone si convincono che Lorenzo compia gli anni il 21 giugno anziché il 20, l’ultimo giorno di primavera. Quando manca solo un giorno al suo decimo compleanno, la faccenda si complica. Dietro quella data sbagliata c’è molto più di quanto Lorenzo abbia mai immaginato. Solo lui potrà scoprirlo, se avrà il coraggio di affrontare le prime vere sfide della sua vita.

Titolo: L'ultimo giorno di primavera
Autore: Daniele Mocci
Editore: Condaghes
Pagine: 208
Data di uscita: novembre 2019
Prezzo: € 12,00 (edizione cartacea) - € 3,99 (ebook)
Dimensioni: cm 15x21
Illustrazione di copertina: Luca Usai

Click QUI per accedere alla scheda del libro sul sito web dell'editore (condaghes.it)

mercoledì 30 ottobre 2019

Asterix compie 60 anni. Auguri, piccolo grande gallo!


Asterix – che si legge ASTERÌX (con l'accento sull'ultima sillaba) e non ÀSTERIX (con l'accento sulla prima) – compie 60 anni. E oltre a essere uno dei giganti del fumetto mondiale – ideato, scritto e disegnato da due fuoriclasse assoluti come René Goscinny e Albert Uderzo – è anche uno dei simboli della Francia. Proprio come Corto Maltese, capolavoro di quel genio italiano di Hugo Pratt, che i francesi (anche quelli che non sono malati di fumetto) hanno accolto come se fosse un loro figlio.

Intanto, mentre le menti italiane più lungimiranti fanno una fatica da cani a riconoscere il valore di moltissimi progetti e lavori a fumetti made in Italy e dei relativi autori (a meno che questi non abbiano già fatto il botto fuori dall'Italia), noi comuni mortali ci perdiamo in inutili, interminabili e ridicoli sofismi sui cinecomic e sui team-up tra personaggi italiani e americani.

Faremmo molto meglio a leggere i fumetti. A conoscerli davvero e a promuoverne la lettura, con iniziative decenti e intelligenti. Faremmo molto meglio a curarci dell'inestimabile patrimonio di autori e personaggi che ancora abbiamo in Italia. Faremmo molto meglio a riconoscere e valorizzare la bravura, anche quando questa non ha un nome roboante e impossibile da ignorare perché già famoso e riconosciuto (a molti di noi piace vincere facile, ammettiamolo!).

Poi, prima di accostare i fumetti alle cose più scadenti, abiette, ignoranti, puerili e meschine – come fanno continuamente tanti pseudo politici e pseudo intellettuali italiani – faremmo molto meglio ad accendere il nostro cervello (ammesso di avercelo ancora).

E comunque, Asterìx (con l'accento sull'ultima sillaba), non è uno di quei classici luoghi comuni del campanilismo francese. E i francesi hanno tutte le ragioni del mondo per vantarsi del fatto che Asterix sia nato nella loro terra. Perché Asterix (sempre con l'accento sull'ultima sillaba) è davvero una meraviglia.

P.S. (1): anche Obelix si legge OBELÌX (con l'accento sull'ultima sillaba) e non ÒBELIX (con l'accento sulla prima).

P.S. (2): cliccate QUI per leggere il bell'articolo che Alberto Brambilla ha dedicato ai 60 anni di Asterix sul sito Fumettologica.

martedì 30 luglio 2019

Di letture Corte (e sconte) o Lunghe (e arcane)


Il discorso su Corto Maltese è molto più lungo di quanto non lasci intendere il suo nome. Soprattutto il discorso che riguarda me in rapporto con lui.


Quando acquistai l'edizione di "Corte Sconta detta Arcana" che vedete nelle foto (BUR, 1991), era l'inizio del 1997. Avevo cominciato a leggere le storie di Corto circa cinque anni prima (ci sono arrivato un po' lungo, per continuare a giocarci su!).

Non avendo grosse disponibilità e neppure amici che avessero i suoi libri da prestarmi (o almeno qualche copia delle riviste in cui uscivano le sue storie), ho dovuto recuperarmi tutto da solo, pian pianino, a cominciare dalle storie brevi, per poi arrivare alla ballata più celebre (e più salata) del fumetto mondiale.


Corte Sconta fu dunque la mia seconda storia lunga di Corto (arridaje!). Un romanzo bellissimo e difficile. Straniante e ipnotico. Tanto storico, quanto fantasioso. Rigorosissimo, nella sua incredibile credibilità. Ancora oggi è un romanzo a fumetti che bisogna leggere con una disposizione d'animo particolare per riuscire a godere, almeno in parte, delle sue magie, dei suoi segreti e delle sue profondità.

È una lettura che mi fa perdere in altri dove e in altri quando.
Come tante storie di Hugo Pratt, che aveva questa incredibile capacità anche quando la sua narrazione si faceva più ostica e dava l'impressione di spingersi ben al di là delle capacità del lettore medio di stargli dietro. A me quella sensazione è capitata più volte leggendo Pratt. Ma, nonostante tutto, mi è impossibile staccarmi, una volta che sono salito con lui in carrozza.


Corte Sconta è così. Ed è meravigliosa, perché ti costringe a essere più attento di quello che sei di solito. Più intelligente. Più disponibile all'esplorazione, in primo luogo di te stesso. Leggere Corte Sconta è mettersi alla prova. Sfidare se stessi. Puntare al livello successivo, superiore.

Insomma, Corte Sconta, per me, è un po' il paradigma di quello che la lettura dovrebbe essere in generale: un sistema per "giocare al rilancio" con se stessi e con le proprie capacità intellettivo/cognitive. Anche a rischio di non capirci niente, di riprovarci mille volte, di sbatterci la testa in maniera quasi disperata, fino a trovare la chiave.

Esattamente il contrario di come la intendiamo fin troppo spesso, quando abbassiamo l'asticella per trovare il libro, la rivista o comunque qualcosa da leggere che scenda al nostro livello e ci lisci il pelo, rassicurandoci del fatto che siamo in condizione di capire tutto quello che stiamo leggendo.


Non dovremmo spaventarci troppo quando ci capita di leggere qualcosa che ci pare al di là delle nostre possibilità. E non dovremmo spaventarci neppure se i nostri figli sembrano scoraggiarsi di fronte a qualcosa di simile. La soluzione non è quella di scegliere testi di livello inferiore. La soluzione è stimolare il nostro cervello perché possa arrivare a cogliere quello che oggi non è ancora in grado di cogliere.

Noi non abbiamo idea di quante cose ci perdiamo per questo motivo. E non solo nei libri, nei fumetti e, più in generale, nelle nostre letture. Corte (e sconte) o lunghe (e arcane) che siano.


lunedì 21 gennaio 2019

Nasce Fumé, la nuova scuola cagliaritana di fumetto

Si chiama Fumé.
È una NUOVA SCUOLA DI FUMETTO.
La sua sede è l'EXMA di Cagliari.

Il corpo decente è formato da Massimo Dall'Oglio (anche direttore didattico), Bruno Olivieri, Guido Masala, Daniela Orrù, Daniela Serri, Daniele Mocci, Andrea Pau e Sara Dal Cortivo. Tutti autori di fumetto professionisti. Tutti con una notevole esperienza di docenze in scuole, corsi e laboratori di fumetto. Oltre a costoro, ci sarà anche il graphic designer Attilio Baghino.

Naturalmente io insegnerò sceneggiatura.

SONO APERTE LE ISCRIZIONI per il primo corso adulti (dai 16 anni in su), che comincerà a febbraio 2019.
Per informazioni, telefonate al numero 351 955 69 16 (dalle 16.00 alle 19.00) e visitate il sito web della scuola scuolafume.wordpress.com