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mercoledì 30 ottobre 2019

Asterix compie 60 anni. Auguri, piccolo grande gallo!


Asterix – che si legge ASTERÌX (con l'accento sull'ultima sillaba) e non ÀSTERIX (con l'accento sulla prima) – compie 60 anni. E oltre a essere uno dei giganti del fumetto mondiale – ideato, scritto e disegnato da due fuoriclasse assoluti come René Goscinny e Albert Uderzo – è anche uno dei simboli della Francia. Proprio come Corto Maltese, capolavoro di quel genio italiano di Hugo Pratt, che i francesi (anche quelli che non sono malati di fumetto) hanno accolto come se fosse un loro figlio.

Intanto, mentre le menti italiane più lungimiranti fanno una fatica da cani a riconoscere il valore di moltissimi progetti e lavori a fumetti made in Italy e dei relativi autori (a meno che questi non abbiano già fatto il botto fuori dall'Italia), noi comuni mortali ci perdiamo in inutili, interminabili e ridicoli sofismi sui cinecomic e sui team-up tra personaggi italiani e americani.

Faremmo molto meglio a leggere i fumetti. A conoscerli davvero e a promuoverne la lettura, con iniziative decenti e intelligenti. Faremmo molto meglio a curarci dell'inestimabile patrimonio di autori e personaggi che ancora abbiamo in Italia. Faremmo molto meglio a riconoscere e valorizzare la bravura, anche quando questa non ha un nome roboante e impossibile da ignorare perché già famoso e riconosciuto (a molti di noi piace vincere facile, ammettiamolo!).

Poi, prima di accostare i fumetti alle cose più scadenti, abiette, ignoranti, puerili e meschine – come fanno continuamente tanti pseudo politici e pseudo intellettuali italiani – faremmo molto meglio ad accendere il nostro cervello (ammesso di avercelo ancora).

E comunque, Asterìx (con l'accento sull'ultima sillaba), non è uno di quei classici luoghi comuni del campanilismo francese. E i francesi hanno tutte le ragioni del mondo per vantarsi del fatto che Asterix sia nato nella loro terra. Perché Asterix (sempre con l'accento sull'ultima sillaba) è davvero una meraviglia.

P.S. (1): anche Obelix si legge OBELÌX (con l'accento sull'ultima sillaba) e non ÒBELIX (con l'accento sulla prima).

P.S. (2): cliccate QUI per leggere il bell'articolo che Alberto Brambilla ha dedicato ai 60 anni di Asterix sul sito Fumettologica.