se fossi un'automobile...

... sarei una FIAT 850. Ve la ricordate?

martedì 13 marzo 2012

Al cinema... John e Jack non so! (21)


Il segreto dei Tempisti

(Lussembrgo, 2011)

a cura di Brando Marlon

Dopo oltre due anni, la rubrica “Al cinema…” torna su questo blog.
Con il capo cosparso di carboni ardenti per l’imbarazzo di questo ingiustificabile ritardo, riprendiamo (chissà se dura!) le nostre recensioni.
Vi presentiamo un piccolo gioiello della cinematografia lussemburghese. Un’opera metacinematografica che spazza via in un colpo solo tutte le certezze dei cineasti, dei critici e degli studiosi su cosa sia e su come si debba fare il cinema. Il regista Erika P. Gianni ci annichilisce, rubandoci letteralmente due ore di vita per farci assistere a questo capolavoro assoluto del nulla pneumatico.


Benjamin Kostorh è un professore di Manzologia Comparata, all’Università di Lussemburgo. Mentre compara un occhio di manzo con un petto di pollo, fa una scoperta inquietante. I due codici a barre delle confezioni di manzo e di pollo che ha acquistato al supermercato per fare i suoi esperimenti, messi l’uno accanto all’altro, sembrano contenere una sequenza di numeri che lui non si sarebbe mai aspettato. C’è qualcosa che non quadra…
Kostorh decide così di recarsi all’abbazia del Sacro Ordine dei Follicoli, in Bretagna, per andare fino in fondo a questa misteriosa faccenda.
All’abbazia, celato all’interno di un piede della statua di Melchiorre (uno dei Re Magi), Kostorh scopre un altro codice a barre, vecchio di almeno duemila anni. Ormai non ci sono dubbi: questo antico codice a barre completa la sorprendente sequenza scoperta da Kostorh nei due codici a barre delle confezioni di manzo e di pollo.
Quando il professore sta per mettere insieme i pezzi del puzzle, un gruppo di ciclisti completamente vestiti di bianco, con una croce templare sul petto, irrompe nell’abbazia e uccide senza pietà una vecchia che si sta confessando. Salvatore, il padre confessore, esce dal confessionale e manda tutti al diavolo.
A quel punto è chiaro che per il professor Kostorh non c’è più nulla da fare.

E così, consegnati i tre codici a barre nelle mani dei misteriosi ciclisti, se ne va dall’abbazia del Sacro Ordine dei Follicoli.
I ciclisti, per sicurezza, amputano i piedi della statua di Melchiorre e anche quelli delle statue di Baldassarre e Gaspare, e se ne vanno veloci sulle loro biciclette.
Kostorh, che si è nascosto e ha visto i ciclisti andare via, rientra nell’abbazia e scopre che le statue dei Re Magi, oltre ad avere i piedi amputati, sono anche state deturpate con una raccapricciante scritta. È la firma dei ciclisti: I Cavalieri del Tempo!
Salvatore, il padre confessore, torna all’interno dell’abbazia e trova Kostorh accanto alle statue dei Re Magi deturpate. L’uomo di chiesa dà uno schiaffo fortissimo a Kostorh e gli intima di non mettersi mai più a giocare con i misteri dei codici a barre, perché con i Tempisti non si scherza.

Non ci sono parole per descrivere la sensazione che si ha in tutte le fasi della visione di questa pellicola. Tuttavia, dato l’effetto che il film ha provocato agli spettatori in questi primi mesi di proiezioni nelle sale, è consigliabile andare a vederlo in un cinema provvisto di ampie toelette, dotate di numerosi posti a sedere
.

2 commenti:

Franco ha detto...

Esiste davvero ed è visionabile? Si tratterebbe di un capolavoro del trash di tutti i tempi.

Daniele Mocci ha detto...

Eh!Eh!Eh!
Magari!!!

Mi sono molto divertito, su questo blog, a recensire film che non esistono e che non esisteranno mai.
Questo è uno di quei film!

Le altre recensioni "farlocche" le trovi (se vuoi) cliccando sull'etichetta "AL CINEMA..."

Era da un pezzo che non ne scrivevo, e qualche settimana fa mi è tornata la voglia (o - meglio - l'esigenza!!!)...

Spero di avere presto il tempo di scriverne altre, perché per me è un vero e proprio divertissement!