se fossi un'automobile...

... sarei una FIAT 850. Ve la ricordate?

sabato 7 aprile 2012

Se c'è una cosa che mi fa incazzare... (3)

Non chiedetevi adesso cosa ci fa la foto di Michel Platini in questo post.
Lo saprete se avrete la voglia di seguirmi fino in fondo, nel ragionamento che vi propongo oggi.
Dico solo che ho scelto questa sua foto con la maglia della nazionale francese per non creare idiote, inutili e fuorvianti implicazioni "da tifo calcistico italiano".
Infatti, questo post non si occupa affatto di questioni calcistiche, anche se ci saranno, come vedrete, alcuni esempi che si rifanno al calcio.
E ora cominciamo...

Quando ero piccolo (no... non "mi scherzavano"... almeno non tutti... eh!eh!eh!).

Dicevo...

Quando ero piccolo e mio padre mi portava a vedere le partite della squadra di calcio di cui lui era allenatore, io osservavo quei giocatori che avevano più o meno un'età compresa tra i 20 e i 32 anni, e mi sembravano tutti uomini fatti, grandi. Chissà quanti secoli ci sarebbero voluti, pensavo, per diventare come loro!

Oggi, chi andasse a vedere una partita di calcio con giocatori di un'età compresa tra i 20 e i 38-40 (l'età media a cui si smette di giocare a calcio, nel corso degli ultimi 30 anni è sensibilmente aumentata in tutte le categorie) si ritroverebbe davanti più o meno un gruppazzo di giovanottoni vestiti come adolescenti, con comportamenti talvolta da bambini e con atteggiamenti, in alcuni casi, da neonati.
Spiccherebbe, in mezzo al gruppo, quell'unico giocatore (o al massimo sarebbero due o tre) che avesse comportamenti e atteggiamenti in linea con la sua età anagrafica. E, guarda un po', sembrerebbe un vecchio bacucco, rompiballe e noioso.

Sempre quando ero piccolo, una volta mio padre (ancora lui) e mio zio Silvio (E BASTA RISATEIN FONDO!!!... Vi assicuro che era tutta un'altra pasta di Silvio!!!) mi portarono all'oliveto di famiglia.
Zio Silvio, uomo di grande saggezza ed esperienza, doveva innestare alcuni olivastri con una certa qualità di olivo. L'operazione di innesto serviva non solo a permettere alle piante di produrre, ma anche a mio padre per imparare la tecnica di innesto.
Durante il lavoro i due cominciarono a parlare delle loro rispettive età. Papà all'epoca aveva una quarantina d'anni. Zio Silvio più o meno ottanta. Papà disse allo zio di avere ORMAI quarant'anni, come se fosse già irrimediabilmente vecchio. E lo zio gli rispose con una risatina, dicendogli che a quarant'anni uno era ancora un ragazzino. Io, che di anni ne avevo sette, pensai che zio Silvio avesse davvero esagerato a dire che mio padre era un ragazzino. Perbacco! Lui era un quarantenne, un uomo "grande", un padre di famiglia con due figli. Figuriamoci! Papà non giocava nemmeno più a pallone (se non nei tornei per amatori), dato che era troppo "vecchio", e infatti era allenatore! Cacchio... aveva quarant'anni!!!

Oggi, un quarantenne medio vuole/vorrebbe dimostrare fisicamente 10 anni di meno... esteticamente (vestiti, accessori, trucco e parrucco) 20 anni di meno... mentalmente 30 anni di meno.

Però!

Oggi un cinquantenne medio vuole/vorrebbe dimostrare fisicamente 20 anni di meno... esteticamente (vestiti, accessori, trucco e parrucco) 30 anni di meno... mentalmente 40 anni di meno.

Oggi alcuni sessantenni (e sono ogni giorno di più) vogliono/vorrebbero dimostrare fisicamente 30 anni di meno... esteticamente (vestiti, accessori, trucco e parrucco) 40 anni di meno... mentalmente 50 anni di meno.

Oggi alcuni settantenni (anche questi sono ogni giorno di più) vogliono/vorrebbero dimostrare fisicamente 40 anni di meno... esteticamente (vestiti, accessori, trucco e parrucco) 50 anni di meno... mentalmente 60 anni di meno.

E così via.

Ecco perché NESSUNO si leva mai fuori dalle palle al momento opportuno.
Ecco perché NESSUNO vuole invecchiare e, soprattutto, ecco perché nessuno SA più invecchiare (nel senso nobile e auspicabile dell'invecchiare).
Ecco perché l'Italia è come un braccio ingessato... con un unico blocco di gesso (o forse di cemento armato) dalla clavicola alle falangette.
Ecco perché oggigiorno più si cresce con l'età e più si rischia di diventare ridicoli, patetici, grotteschi. Anzi, non lo si rischia quasi più, lo si diventa "di default".

E non è solo un problema dei settantenni/ottantenni che si ostinano a restare aggrappati con le unghie (marce) alle poltrone del potere (esseri inguardabili e indecenti, non più umani, per non dire osceni e contro natura).

Il problema è che NESSUNO RIESCE più a passare a qualcun altro il testimone di qualsiasi cosa/attività/ruolo che fa/occupa.
O, meglio, il problema è che NESSUNO VUOLE più passarlo a qualcun altro, quel testimone. A nessun costo e per nessun motivo.

È un problema gravissimo.

Perché il quarantenne calciatore che non vuole cedere al ventenne scalpitante il suo posto da centravanti titolare, sta impedendo a quel ventenne di farsi le ossa al momento giusto. E gli sta impedendo di imparare sul campo le cose che un centravanti deve sapere quando ha un'eta (fisica e mentale, ci auguriamo!) adatta per farlo.
Due o tre anni dopo è già troppo tardi!
E, in più, quel quarantenne si sta precludendo di imparare (all'età giusta) le cose che dovrebbe fare/sapere/essere un quarantenne, cioè uomo teoricamente maturo ed esperto, ma ancora forte e dinamico.

Applicando un discorso simile a tutte le fasce d'età, fino agli ottanta e oltre, si arriva a un'unica possibile soluzione.

Qualche TESTA DI VITELLO (per dirla con Tex Willer), ha infilato nel cervello (o pseudo cervello) degli italioti l'IGNOBILE CAZZATA che, a prescindere dall'età anagrafica, è auspicabile per tutti dimostrare fisicamente un'età compresa tra i 20 e i 30 anni, esteticamente (vestiti, accessori, trucco e parrucco) un'età compresa tra i 15 e i 25, e mentalmente un'età compresa tra i 5 e i 14.

Risultati:
- un Paese paralizzato
- un Paese ignorante e gretto
- un Paese stupido e immaturo
- un Paese cieco e sordo
- un Paese senza identità
- un Paese senza memoria
- un Paese senza visioni e senza sogni
- un Paese senza progetti
- un Paese senza il senso della comunità
- un Paese ridicolo
- un Paese incapace
- un Paese senza un solo leader, ma con un sacco di capi e caporali
- un Paese senza un popolo, ma con un ammasso informe di persone spesso senza personalità.

Devo dire che erano davvero bei tempi quelli in cui Michel Platini si ritirava dal calcio alla "veneranda" età di 32 anni.
Aveva capito (e accettato!) che era ora di smettere e passare la mano, prima di invecchiare male sul campo, diventando l'ombra di se stesso e facendosi scudo solo col suo "buon" nome e i suoi "vecchi, passati, e ammuffiti" meriti sportivi.
E soprattutto aveva capito che era ora di cominciare una nuova vita, fare altre cose, costruire il proprio futuro.
Era il 1987 e quel tipo di atteggiamento nei confronti delle cose e della vita (che peraltro a me pare quello più naturale per esseri che nascono, crescono, invecchiano a muoiono... nessuno escluso!), quell'atteggiamento, dicevo, stava "passando di moda".
Presto sarebbe stato sostituito dal metodo "giovani a tutti i costi, sempre, comunque e nonostante tutto" che tutt'ora è in voga e che ci sta lettereralmente devastando.

E, badate bene... mi sono contenuto assai.
Con un argomento come questo, avrei potuto incazzarmi davvero!

PS: c'è da augurarsi che Platini, oggi presidente dell'U.E.F.A. al suo secondo mandato, capisca quando sarà il momento di farsi da parte anche da questo ruolo.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Io ho 40 anni e faccio il barrista.

Daniele Mocci ha detto...

Bene!

Anonimo ha detto...

Se posso vorrei salutare i miei clienti più affezionati Fausto detto mezza birretta e Gianni che noi affettuosamente chiamiamo l'alcolizzato. Un saluto speciale a Marcolino che stappa le birrette con le natiche e l'altro giorno è finito all'ospedale perché ha voluto stappare lo spumante e il tappo l'hanno dovuto recuperare in sala operatoria.

Daniele Mocci ha detto...

Non facevano prima a recuperare il tappo dalla bocca?

Anonimo ha detto...

In realtà sì, solo che il chirurgo ha preferito aprirlo in due tipo maialetto. Tra l'altro dentro Marcolino non hanno ritrovato solo il tappo di spumante ma anche un apribottiglia che mi era sparito un anno fa, vai a fidarti degli amici!

Daniele Mocci ha detto...

Hai ragione.
Ma non puoi negare che Marcolino sia un tipo coerente!