se fossi un'automobile...

... sarei una FIAT 850. Ve la ricordate?

domenica 8 febbraio 2009

Layla

Non sono uno che scrive quantità industriali di cose e neppure un genio della penna o della macchina da scrivere, ma la mia passione per la scrittura mi ha sempre portato cimentarmi in diversi tipi di testo.
Fumetto, teatro, articoli di cronaca, relazioni per convegni, narrativa, pubblicità.
E altri ancora.

In tutto questo, però, non c'è stato praticamente mai un posto per la poesia o per la canzone.
Ho sempre creduto (e ancora oggi è così) di essere profondamente inadeguato per queste forme di espressione.
Nel settembre del 2003 scrissi dei "versi" (tra virgolette), senza nessuna velleità. Mi sembrava una specie di canzone, ma non era una canzone. Pensai che qualcosa dentro di me avesse cercato di imbrogliarmi e mi avesse fatto scrivere una sceneggiatura per un fumetto mascherata da canzone.

Feci leggere quelle righe al mio amico disegnatore Simone Figus e decidemmo di farne una breve storia a fumetti.

I tempi di realizzazione si allungarono e la storia a fumetti mascherata da canzone restò chiusa nel mio computer per qualche anno.
La ripresi nell'autunno del 2007, quando con l'Associazione Culturale Chine Vaganti cominciammo a lavorare al n. 7 (nuova serie) della rivista Macchie d'Inchiostro.

Buttai giù una "sceneggiatura disegnata", con le mie matite infantili e (ovviamente) scarse.

Simone fece il resto e Layla uscì su Macchie d'Inchiostro che, per l'occasione, celebrava i 10 anni di Chine Vaganti.






La versione che vedete in questo post è identica a quella pubblicata su Macchie d'Inchiostro, con l'aggiunta del blu di fondo.
Simone ha voluto inserirlo per dare ai suoi disegni e ai miei "versi" (tra virgolette) un pizzico di atmosfera malinconica in più.

Layla, testi e disegni
© Daniele Mocci e Simone Figus

8 commenti:

Fabrizio Lo Bianco ha detto...

Oh, là che mi devi mandare i soggetti di quel progetto che stavo leggendo tra il lusco e il brusco d'Oltralpe!

PS. a (s)proposito di Layla, mi hai attaccato la "kansasite": sono giorni che cerco di scaricare il "Best of".

PPS. sì, lo so che con Clapton non c'entra. Infatti era un "a (s)proposito".

marcello ha detto...

Sai che questo blu non mi piace tanto? Nel senso che il bianco la inondava ancor più di neve rendendola malinconica il tanto giusto...

Daniele Mocci ha detto...

@Fabri: La Kansansite è una brutta bestia... io l'ho presa circa 17 anni fa e, oltre a non essere mai guarito, non ho nessuna intenzione di guarure!!!
Appena rifiato dall'apnea ti mando il progetto!

@Marcello: devo dire che ci sono alcune cose che io non avrei fatto o che avrei fatto in un altro modo.
P.es. avrei lasciato bianca la neve in tutta la storia. Sia quella che sta cadendo dal cielo che quella caduta.
Ne parlerò a Simone "face to face" tra qualche giorno.
Nonostante questo, la storia funziona anche così.
Il vero problema, secondo me, è quel blu delle tavole sul blu del mio blog. Non sono toni molto diversi, ma lo sono quel tanto che basta per fare letteralmente a pugni!!!
E questo l'ho notato solo ieri, dopo aver pubblicato il post!

Dany and Dany ha detto...

A noi il contrasto tra il blu e le didascalie non dispiace. Rende la storia più onirica. n_n

Complimenti a te e a Simone per questo piccolo gioiellino. ♥

Daniele Mocci ha detto...

Grazie mille!!!

Simone Figus ha detto...

Grazie ragazze!

^______^

Anonimo ha detto...

imparato molto

Daniele Mocci ha detto...

Ciao "anonimo"!

Imparato molto?
Chi?
Da chi?
Cosa?
Da cosa?

Grazie comunque del commento (che vedo solo per caso, essendo questo un post di qualche tempo fa che, ovviamente non controllo molto frequentemente...)

Ciao!