Il collezionista di pozzanghere
(Estonia, 2008)
a cura di Leone Doro
Qualche mese fa, abbiamo già citato, su questa rubrica, Il collezionista di pozzanghere, primo (e finora unico) film estone ad aver vinto il prestigioso CineCane di masonite® d’oro al festival internazionale del cinema di Vaduz (Liechtenstein) del 2008 (per chi non lo ricorda, click QUI).
Il film (due tempi da sette ore e mezza l’uno) è la summa della poetica del regista Manual Skolakstikov ed è una sorta di straziante urlo autobiografico.
Unione Sovietica, primi anni ’80.
Joseffo Budellenko, ragazzino tredicenne della Tallinn “bene”, è l’unico dei suoi coetanei a cui i genitori non fanno arrivare l’album dei calciatori dall’Italia, autentico passatempo chic per i rampolli dei gerarchi del regime.
Questo fatto segna in modo talmente profondo Joseffo, da provocargli una forma di autismo estremo con rigurgiti schizofrenici e tendenze paranoiche. Ma la creatività del Dottor Stranamoroff (il suo psicoterapeuta) gli fa vedere la luce in fondo al tunnel.
Oltre a una potente lampada, posta dal Dottor Strnamoroff proprio al termine del tunnel, lo psicoterapeuta inculca al giovane Joseffo la passione per il collezionismo di pozzanghere.
Joseffo comincia a collezionarne di tutti i tipi, di tutte le misure, di tutte le forme e di tutte le profondità.
La sua camera si riempie di pozzanghere così straordinarie e affascinanti che il padre, Atollonik Budellenko, per rimorchiare le sue innumerevoli amanti, le convince a salire in casa per mostrare loro la favolosa collezione di Joseffo!
Ma Joseffo non si ferma e comincia a trasmettere la sua passione anche a tutti i suoi coetanei.
Nel giro di qualche settimana, nella Tallinn sovietica dei primi anni ’80 esplode la mania della collezione di pozzanghere.
(Estonia, 2008)
a cura di Leone Doro
Qualche mese fa, abbiamo già citato, su questa rubrica, Il collezionista di pozzanghere, primo (e finora unico) film estone ad aver vinto il prestigioso CineCane di masonite® d’oro al festival internazionale del cinema di Vaduz (Liechtenstein) del 2008 (per chi non lo ricorda, click QUI).
Il film (due tempi da sette ore e mezza l’uno) è la summa della poetica del regista Manual Skolakstikov ed è una sorta di straziante urlo autobiografico.
Unione Sovietica, primi anni ’80.
Joseffo Budellenko, ragazzino tredicenne della Tallinn “bene”, è l’unico dei suoi coetanei a cui i genitori non fanno arrivare l’album dei calciatori dall’Italia, autentico passatempo chic per i rampolli dei gerarchi del regime.
Questo fatto segna in modo talmente profondo Joseffo, da provocargli una forma di autismo estremo con rigurgiti schizofrenici e tendenze paranoiche. Ma la creatività del Dottor Stranamoroff (il suo psicoterapeuta) gli fa vedere la luce in fondo al tunnel.
Oltre a una potente lampada, posta dal Dottor Strnamoroff proprio al termine del tunnel, lo psicoterapeuta inculca al giovane Joseffo la passione per il collezionismo di pozzanghere.
Joseffo comincia a collezionarne di tutti i tipi, di tutte le misure, di tutte le forme e di tutte le profondità.
La sua camera si riempie di pozzanghere così straordinarie e affascinanti che il padre, Atollonik Budellenko, per rimorchiare le sue innumerevoli amanti, le convince a salire in casa per mostrare loro la favolosa collezione di Joseffo!
Ma Joseffo non si ferma e comincia a trasmettere la sua passione anche a tutti i suoi coetanei.
Nel giro di qualche settimana, nella Tallinn sovietica dei primi anni ’80 esplode la mania della collezione di pozzanghere.
Joseffo diventa un punto di riferimento per tutti e trova il modo per incrementare sempre più il numero di esemplari della sua collezione. Sfruttando un tipico gioco dei collezionisti di figurine, vince una valanga di nuove pozzanghere. Il gioco prevede che due giocatori sistemino una pozzanghera per volta sul bordo di un tavolo e la spingano con le dita di una mano perché possa cadere per terra.
I due giocatori ripetono questo atto l’uno dopo l’altro, finché una pozzanghera casca sopra un’altra che già si trova per terra.
A questo punto, il lanciatore della pozzanghera che si è anche solo parzialmente sovrapposta all'altra sul pavimento, può prendere tutte quelle che sono già per terra.
Quando Joseffo arriva ad avere 99.998 pozzanghere nella sua collezione (ed è ormai a un passo dalla straordinaria cifra di 100.000), un infarto lo uccide.
Il collezionista di pozzanghere è un film per cui ancora non sono stati coniati aggettivi adatti.
Tutti coloro che non l’hanno ancora visto al cinema o in dvd sappiano che, comunque, ci sono dei motivi per cui questo straordinario film ha vinto il prestigioso CineCane di masonite® d’oro al festival internazionale del cinema di Vaduz (Liechtenstein) del 2008.
O, almeno, ci dovrebbero essere.
Aggiungere altre parole significherebbe soltanto rovinare tutto.
Quando Joseffo arriva ad avere 99.998 pozzanghere nella sua collezione (ed è ormai a un passo dalla straordinaria cifra di 100.000), un infarto lo uccide.
Il collezionista di pozzanghere è un film per cui ancora non sono stati coniati aggettivi adatti.
Tutti coloro che non l’hanno ancora visto al cinema o in dvd sappiano che, comunque, ci sono dei motivi per cui questo straordinario film ha vinto il prestigioso CineCane di masonite® d’oro al festival internazionale del cinema di Vaduz (Liechtenstein) del 2008.
O, almeno, ci dovrebbero essere.
Aggiungere altre parole significherebbe soltanto rovinare tutto.
4 commenti:
cazzarola! Dura quasi quanto Berry Lyndon!!!
Eh! Eh!
Gran film!!!
Meritatissimo il CINECANE DI MASONITE!
AH!AH!AH!AH!AH!AH!
:D
E ci credo che è meritatissimo!
Questi premi non vengono mai (dico MAI!) assegnati a caso.
Grazie, Simo!
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