se fossi un'automobile...
... sarei una FIAT 850. Ve la ricordate?
domenica 12 luglio 2009
Amarcord... domenicale!
Subito dopo la seconda (e ultima) Fiat 850, ci fu la Ford Fiesta modello base (900 cc).
Era la primavera del 1980.
La Fiesta fu una grande emozione.
Era la prima macchina nuova (di fabbrica) che vedevo a casa mia.
E aveva perfino la moquette sotto i tappettini!
Era beige, come nello stile dei colori sobri di mamma.
Tra i mille e più ricordi di quella macchina (che poi restò con noi fino al 2003!) ci sono quelli che riguardano le domeniche estive di quei primissimi anni '80.
La domenica mattina, quando i miei preparavano le cose per andare al mare, la luce che filtrava dentro casa dalle avvolgibili semi abbassate era sempre diversa dagli altri giorni.
Pastasciutta.
Niente ragù o condimenti pesanti.
Un secondo leggero.
Niente fritti.
Verdure fresche di stagione.
Frutta.
Contenitori termici.
Nessuna bibita gassata, al massimo un succo di frutta alla pera per il pomeriggio.
Tavolino da pic-nic e seggiole.
Stuoie e teli mare (aciugamani).
Tutto nel bagagliaio (cofano) della Fiesta e tutti al mare.
Il viaggio durava dai 35 ai 45 minuti.
Papà si fermava all'edicola di un paese a 10-15 chilometri dal mare.
Era uno dei momenti migliori.
Per lui un quotidiano e l'enigmistica.
Per noi un giornalino.
Il mio preferito era Geppo.
Ma andavano bene anche Soldino, Braccio di ferro, Felix o Provolino.
Se poi c'era una bustina (pacchetto) di figurine di Cielo e Terra, era proprio il massimo!
La mattinata si trascorreva in spiaggia.
Il sole era diverso da com'è oggi.
Dev'essere cambiato più o meno nel 1984.
E non è mai più tornato come allora.
Io avevo sempre due o tre macchinine (modellini di automobile), tra cui non poteva mancare la piccola Land Rover dei vigili del fuoco.
Ci giocavo sulla sabbia.
Una volta, in mezzo alla sabbia, trovai un biglietto da 500 Lire.
Descrivere l'emozione che provai è assolutamente impossibile. Io e mia sorella non avevamo mai più di 150 o 200 Lire tutte insieme. Ero praticamente diventato ricco.
Dopo almeno 30 o 40 minuti trascorsi in spiaggia (un lasso di tempo che aveva la funzione di "acclimatarci" e di non farci fare il bagno subito, appena arrivati), finalmente papà prendeva le pinne per farsi la sua nuotata al largo e noi potevamo entrare in acqua.
All'ora di pranzo si andava in pineta, dove si restava anche nelle ore più calde del pomeriggio.
La pastasciutta aveva sempre un sapore diverso, al mare.
Forse più buono.
Forse perché era stata conservata calda, al chiuso di una terrina coperta da un piatto e "sigillata" in quattro o cinque panni di stoffa belli stretti.
Anche l'appetito era diverso, al mare.
Dopo pranzo stendevamo le stuoie per terra, sulla sabbia "dura" della pineta, coperta da un tappeto di aghi di pino.
Il profumo dei pini è una specie di macchina del tempo.
Ancora oggi, quando lo sento, torno a quei pomeriggi estivi.
Anche se il mare è lontano.
Sulla stuoia ci andava il telo mare (asciugamano) in modo che non si riempisse della polvere nera della pineta e di aghi di pino.
Ognuno si sdraiava a trascorrere il suo pomeriggio.
Quello era il momento di Geppo.
O di Soldino, o di Felix, o di Braccio di ferro.
Era un momento sacro.
Poi, dopo le quattro, si tornava al mare e si restava fino a tardi, quasi al tramonto.
Al termine della giornata, la Fiesta modello base (900 cc) color beige del 1980 ci riportava a casa.
La sua targa CA 358712 (con il CA arancione e le cifre banche su base nera), si allontanava dalla spiaggia, dove probabilmente sarebbe tornata la domenica successiva.
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6 commenti:
Sai che Cielo e Terra li collezionavo anch'io?!? A rivederlo adesso, credo fosse illustrato dallo studio Dami, ma sarebbe bello indagare!!!
A casa dei miei ho ancora l'album. Francamente non ricordo se alla fine lo completai. Mi pare mancasse ancora qualche figurina...
Non saprei da chi fosse illustrato. Ma qui l'esperto sei tu!
Un post decisamente nostalgico...
Riguardo al post precedente... molto interessante “3002 ILIADE NELL'OSPIZIO”!
Omerus Goliath McDavid è un regista visionario e coraggioso...
non è da tutti realizzare un film “diversamente sonoro”!
Ah!Ah!Ah! :)
Ciao!
Più che nostalgico, è un post carico di affetto per alcune immagini, alcuni oggetti e alcune abitudini di quegli anni.
Sul post dedicato al film "3002 ILIADE NELL'OSPIZIO" ti do assolutamente ragione!
Thanks & Bye!
Che bello.
Anch'io, da bambino, ho passato molte domeniche simili.
Andavamo ad Arborea, il mare sardo proletario.
Ricordo l'arrivo, di prima mattina (è da ridere, ma anche mio padre si fermava alcuni km prima a prendere giornale per lui, rivista per madre e fumetti per bimbi).
La spiaggia semivuota, le palle marine, l'odore frizzante dell'aria, il silenzio fresco. Il mare era olio azzurro-verde. Pulitissimo.
Il pomeriggio a svuotare piatti e bicchieri di plastichissima, su sgabelli scomodi e bellissimi, sotto una pineta fascistissima. E poi evitare la siesta pomeridiana come tutti i bsmbini del mondo, che di rimanere fermo a dormire non se ne parlava nemmeno. E dire che adesso aspetto di morire per farmi un bel sonno, come diceva Sclavi. Leggere il Tex di Nizzi o Casablanca di Cavazzano, sognare con loro di baciare Minny e pistolettare i cattivi. Ascoltare Luca Carboni su Rds.
Chissà quanti strati di ricordi hanno creato queste polaroid fumose che ho nel cervello. Quante domeniche diverse e uguali.
Quante.
Dopo, si tornava in spiaggia. Arborea aveva due facce. Il mare cambiava, si riempiva di alghe, a volte di meduse. Vecchio caro mare proletario.
E dire che molti la disprezzano, Arborea.
Da bambino, per me era un posto bellissimo.
Dopo aver visto il marciapiede che fa da spiaggia allo scoglioso mare triestino, mi viene da sorridere di quelle critiche, di quel disprezzo caustico.
Che malinconia.
Beh... le foto della spiaggia e della pineta sono proprio di Arborea (per la precisione, quella della spiaggia è di Sassu!).
Anche noi andavamo lì.
Il post parla proprio di Arborea!
Dire che sono molto legato a quella località, non spiega come stanno realmente le cose!
Ne riparleremo di persona tra qualche settimana!
Grazie Carburo e a presto!
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