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venerdì 30 maggio 2008

Al cinema... John e Jack non so! (5)





Tordo II
(USA, 1985)

a cura di Nik Jackholson

Secondo capitolo dell'umana vicenda dell’ex soldato americano John J. Tordo, reduce dal Vietnam.

Quetta, Pakistan, 1983.
Dopo essere riuscito a scappare dall’Afghanistan, John J. Tordo ha un solo obiettivo: tornare in Vietnam e recuperare lo zippo che aveva perso in mezzo alla giungla nel 1971, quando, da soldato statunitense, combatteva i Viet Cong.
Per non dare nell’occhio, Tordo decide di non servirsi di alcun mezzo di trasporto e di raggiungere il Vietnam a piedi.
Comincia così una lunga marcia che gli farà attraversare tutto il Pakistan e buona parte del Nord dell’India, fino a giungere sulle montagne del Nepal, dove potrà finalmente tirare il fiato.

Qui la critica ha speso i proverbiali fiumi d’inchiostro per cercare di spiegare come mai il regista Stord Roolf non abbia fatto riposare un po’ prima il buon Tordo… provate a favi un’idea della distanza tra la città pakistana di Quetta e il Nepal, e capirete il perché.
Questo dubbio, a ormai ventitre anni dall’uscita del film, non è mai stato chiarito.

Dopo una settimana di sonno profondo in una baracca di pastori in mezzo ai monti, Tordo viene svegliato di soprassalto da un manipolo di soldati cinesi e scambiato per un agente in incognito del Dalai Lama. Catturato, viene condotto in Tibet sulla cima dell’Everest e torturato con una fiamma ossidrica.
Nonostante il caldo, Tordo riesce a reagire e, approfittando di una pausa pranzo dei soldati che lo tengono prigioniero, scappa di corsa sul versante Sud dell’Everest e rientra in Nepal, dove può riprendere il sonnellino dal quale era stato interrotto.
Intanto il suo zippo lo aspetta da ormai dodici anni nel cuore della giungla vietnamita, così come i fratelli di Lì-mì-nì-gì-pì-tì-rì, la ragazza con cui ai tempi della campagna americana in Vietnam, Tordo aveva avuto una torbida relazione.
Ma qualcosa lo sveglia di nuovo.
Sono ancora i soldati cinesi che lo avevano catturato e torturato. Tuttavia, stavolta i soldati non lo riconoscono e gli chiedono informazioni su un fuggiasco la cui descrizione pare essere il suo ritratto sputato. A questo punto Tordo non ci vede più e, dopo aver invitato un caffé ai soldati cinesi, chiede loro di accompagnarlo a Kathmandu da un buon oculista.
Dopo qualche mese di cure, Tordo, sposatosi nel frattempo con la sorella di uno dei soldati cinesi immigrata da qualche anno a Kathmandu, si ricorda della sua missione.
Molla la moglie, uccide i soldati cinesi, torna sull’Everest a recuperare una lente a contatto che aveva perso durante la tortura con la fiamma ossidrica, e finalmente si rimette in marcia per il Vietnam.

Un film non all’altezza del primo “Tordo”.
Stord Roolf pare andare a tentoni, brancola nel buio e non ha le idee molto chiare.
Si scoprirà solo nel 1992, in un’intervista concessa dal regista alla BBC, che la ragione di queste difficoltà risiede nel fatto che la sceneggiatura fu scritta solo dopo che il film era stato girato.
A parte questo, il film, a volerlo vedere si lascia (anche) vedere.

* * *
Avvertenza per i lettori: chi avesse perso la recensione del primo film di Tordo, può leggerla su questo stesso blog. La data della sua pubblicazione è il 21 maggio 2008 (3^ puntata della rubrica Al cinema... John e Jack non so!).

18 commenti:

Carburo ha detto...

Sembra la trama dell'ultimo indiana jones, basta sostituire lo zippo con un teschio di cristallo dalle mysteriose origini!

Daniele Mocci ha detto...

Non so se essere felice per me o preoccupato per Spielberg...

Anonimo ha detto...

Solito sequel di un film di successo....

Daniele Mocci ha detto...

Sequel... croce e delizia del cinema.
E non finisce qui!

Lukkus ha detto...

Visto Indiana jones! Preoccupiamoci per Spielberg! Sob!

Daniele Mocci ha detto...

A me la cosa che davvero non è piaciuta è quell'inseguimento demente nella giungla. Una vera idiozia!
Per tutto il resto, l'affetto per il personaggio mi ha dato la giusta dose di magnanimità.
A Spielberg (a Lucas e a tutta la "cricca") ha dato solo la prima parte della magnanimità, ma gliel'ha data 2 volte: magna magna!

Danilo ha detto...

Ma tu veramente ti vai a vedere questi film?
Indiana Era come poteva essere. Pare tra l'altro ci sarà un altro capitolo: Indiana Jones e il catetre maledetto.

Danilo ha detto...

... E comunque a me il libro era piaciuto, sopratutto la prefazione del Mago Daisi l'ho trovata illuminante.

Daniele Mocci ha detto...

Indiana Jones e la dentiera di pongo

Daniele Mocci ha detto...

Mago Daisi?
Parente di Daisy Duke di Hazzard?

Ciao Danilo!
Poco fa abbiamo pubblicato i nostri commenti praticamente in contemporanea!

Questa cosa del Mago Daisi (o più correttamente Ma coddaisì!) la capiscono solo i sardi... se qualcuno mi chiede spiegazioni sarai tu a fornirle!
Io declino ogni responsabilità!
Eh! Eh!

marcello ha detto...

A me questi kolossal non dicono nulla... E comunque preferivo il primo "Tordo"!

Daniele Mocci ha detto...

Si fa presto a dire kolossal...
basta dirlo. Kolossal (...)

Diciamo pure che Tordo II è stato un film di buon successo popolare. Una grande produzione. Ma stiamo parlando di un normale film d'avventura degli anni ottanta!
Per quanto riguarda il primo Tordo, beh, sì... il primo viene sempre prima (e su questo si potrebbe aprire un'altra bella parentesi che chiudo subito).
Ma poi... se ne vuoi fare un altro diventa tuo malgrado il secondo. E non c'è niente che tenga!
Figurati il terzo!

marcello ha detto...

non l'ho capita, ma penso che tu abbia proprio ragione, dopotutto mi pare che sia l'unica soluzione.

ggrillo ha detto...

Mmmmm, non volermene: mai piaciuti i sequel.

Daniele Mocci ha detto...

Lo so, ti capisco e condivido.

Tuttavia "Tordo" è nato fin da subito come parodia svaccata di un qualcosa, quello sì, che poteva risparmiarsi i vari sequel.
Poi volevo approfittare del fatto che in questo periodo stanno replicando tutti i film di Rambo in TV. Quindi, l'idea era quella di uscire con un "Tordo" ogni settimana, in contemporanea con le varie repliche di Rambo.

Soltanto un gioco "nel" gioco.

Quindi... se parodia doveva essere, allora che fosse parodia per tutta la serie!

Per spiegare meglio come la penso sui sequel... quando ero al liceo (secoli fa), subito dopo l'uscita di Rocky IV scrissi "Rocchi 5". Poi, per parodiare anche la squallida proliferazione di sequel, scrissi "Rocchi 5-secondo".

In ogni caso ci sono altre cose oltre a "Tordo" (pronte e/o in preparazione).
E sono tutte senza sequel!
Ciao

ggrillo ha detto...

Evvai!

Anonimo ha detto...

Interesting to know.

Daniele Mocci ha detto...

Thank you, Delilah!