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lunedì 2 giugno 2008

Le ombre di Giuseppe Dessì a fumetti

Nel 2006 la mia amica (e omonima) Alessandra Mocci, mi chiese di realizzare una storia a fumetti per il sito internet del Parco Letterario Giuseppe Dessì.

Dessì, scrittore sardo di grande cultura, sensibilità, capacità ed eleganza, fu uno dei narratori di punta della seconda metà del '900 italiano.



Tra i suoi scritti, Paese d'ombre è senz'altro uno dei più affascinanti e conosciuti. Lo lessi d'un fiato, colmando una lacuna "colpevole" e abnorme.



Ne fui stregato e, per il mio fumetto, scelsi di concentrarmi su un episodio particolare del romanzo: quello dell'eccidio di Buggerru.

Intitolai la storia semplicemente 4 settembre (come la data dell'eccidio).

Il fatto, realmente accaduto nella cittadina mineraria di Buggerru, passò alla storia come uno dei primi tragici scioperi operai italiani del '900.



Rispetto al testo di Dessì, nel racconto a fumetti la prospettiva è ribaltata.
Sante Follesa, spogliato del suo nome e delle sue gesta romanzesche, resta un normale rappresentante dei minatori.

Chi ci conduce nel cuore degli avvenimenti è la figlia del minatore Felice Littera: un personaggio femminile che nel romanzo non ha né nome, né sesso (è solo, genericamente, uno dei suoi tre figli), e che, in queste dieci tavole, trova paradossalmente una dimensione reale proprio quando svanisce nell’ombra dell’oblio, insieme a tutto ciò che la circonda.



La presenza di Dessì nel fumetto è, ovviamente, una licenza che mi sono preso liberamente per ribadire in primo luogo che questa storia è "roba sua", ma soprattutto per evidenziare il senso profondo del romanzo.

Quel senso che appare così ben espresso dal titolo Paese d'ombre e che ritorna prepotente nel finale di queste dieci tavole a fumetti.



I disegni e i colori sono di Luca Usai, per una volta strappato al suo straordinario segno umoristico.

Anche se Luca ha più volte storto il naso, io trovo che il suo lavoro interpreti molto bene il testo di Dessì e la mia modesta sceneggiatura.

La storia, oltre che sul sito http://www.parcodessi.it, è stata pubblicata di recente anche in cartaceo, sul n. 7 - nuova serie - della rivista Macchie d'Inchiostro, dell'Associazione Culturale Chine Vaganti.


4 settembre © Daniele Mocci e Luca Usai

6 commenti:

Danilo ha detto...

omonima? Pensi davvero che noi ci crediamo? Tutti sanno del tuo passato da Drag Queen!

Daniele Mocci ha detto...

Ehm... qui se non ci pensa Ale a confermare personalmente, mi sa che sono un tantino in difficoltà...

Lukkus ha detto...

Visto che hai "postato" la storia senza dirmi niente confermo la tesi di Danilo (peraltro avvalorata dalla tua foto/avatar)!
:)

Daniele Mocci ha detto...

Ehm... ehm... ehm...
i-io... ehm...
n-non... f-forse... ehm...

ggrillo ha detto...

Veramente molto bello: disegni, testo, tutto. Non ho altre parole.

Daniele Mocci ha detto...

Grazie infinite ggrillo.

Anche a nome di Luca (ormai posto le nostre cose senza chiederglielo e mi posso permettere anche di ringraziare a nome suo!).