se fossi un'automobile...

... sarei una FIAT 850. Ve la ricordate?

giovedì 3 luglio 2008

Marcello e Sofia


All’inizio del 2007, la casa editrice Gaghi (Milano) chiese a me e a Luca Usai di studiare una nuova serie di tavole a fumetti “autoconclusive” per la rivista Tempodì, dedicata a un target in prevalenza di pensionati.

Nacquero così Marcello e Sofia.

Lui ha circa 65 anni, lei circa 60.
Sono sposati da più di trent’anni. Hanno due figli over 30 che da qualche anno non abitano più con loro. Si dedicano a mille attività domestiche ed extra. Abitano in un centro urbano medio piccolo.
La loro casa ha un ampio giardino. Tra i loro possedimenti c’è qualche ettaro di terra in campagna che Marcello ama lavorare, soprattutto adesso che è in pensione.

La serie racconta le vicende familiari di questi due sposi tornati sposini. Le nuove abitudini del “post pensione”.
I piccoli acciacchi e i piccoli tic di un’età non più verde.
Le manie, i fastidi, gli scontri per i classici futili motivi, e i moti d’affetto e d’amore di due persone che non hanno mai smesso e mai smetteranno di amarsi.

Sul numero di agosto 2008 di Tempodì sarà pubblicata la tavola n. 8 della serie.

Vi copio, qui sotto, la sceneggiatura di un episodio “pilota” che non è stato approvato dalla casa editrice. Luca, intanto, ha già pubblicato nel suo blog le tavole 1, 2 e 3 (QUI) + 4, 5 e 6 (QUA).
In seguito le riproporrò anch’io su questo blog.

MARCELLO e SOFIA:
“Una mattina come tante”
Breve descrizione della scena.
Camera da letto di Marcello e Sofia. Le sei e quaranta di mattina. Marcello si alza mentre Sofia ancora dorme...(NB: ogni numero corrisponde a una diversa vignetta)

1) Marcello, in pigiama, si sta alzando dal letto.MARCELLO (pensiero):
Accidenti! Sono già le sei e quaranta… farò tardi!

2) Marcello, in bagno, di fronte allo specchio, si fa la barba con il rasoio elettrico.RUMORE:
ZZZ-RRR-ZZZ

3) Di nuovo in camera da letto. Ora Marcello è quasi pronto per uscire. Sofia si sveglia, tira fuori la testa dalle coperte e guarda in direzione di Marcello con aria assonnata.SOFIA:
Si può sapere dove devi andare, così presto?
MARCELLO:
Al lavoro, Sofia!

4) Sofia ha un sorrisetto ironico sulle labbra.MARCELLO (da fuori campo):
Se non mi sbrigo, rischio di perdere il treno…
SOFIA:
Ma che dici, Marcello?!… Tu sei in pensione!
5) Marcello, vestito di tutto punto e 24 ore in mano. È incredulo, costernato e anche un po’ preoccupato. Sofia, è di nuovo sotto le coperte.MARCELLO:
Ehm… e quando è successo?
SOFIA:
Circa un anno fa, caro…

FINE
Marcello e Sofia, testi e disegni © Daniele Mocci & Luca Usai

12 commenti:

ggrillo ha detto...

Ehm,
credo di essere fuori target: la pensione non l'avrò mai :)

Non volermene.

Daniele Mocci ha detto...

A chi lo dici!!!
In realtà quei due assomigliano sempre più a due pensionati che conosco molto bene...

... non si chiamano Marcello e Sofia... fisicamente sono diversi... ma per il resto sono uguali, anzi, per dirla con Orwell, MOLTO PIU' UGUALI di loro!!!

E sono una inesauribile fonte di ispirazione!!!

Alessia Buffolo ha detto...

Ciao! Ho visto le tavole sul blog di luca.
Belle! E divertenti. Chi sono i pensionati? Si può svelare?

Danilo ha detto...

Noto che nessuno fa commenti sul perchè questa sceneggiatura non è stata scelta...

Alessia Buffolo ha detto...

beh, perchè le altre in effetti fanno più ridere. Almeno a me! Contento adesso? ;)

Daniele Mocci ha detto...

Beh, per quanto riguarda l'identità degli "ispiratori" di Marcello e Sofia... non è molto difficile. Per queste cose è meglio guardarsi quanto più vicino possibile...

Per la sceneggiatura non scelta... non entro nel merito anche perché se cercassi di spiegare sembrerebbe che voglio difendermi, ma non ho niente da difendere!
Dico solo che non è stata scelta perché Marcello è stato guidicato troppo stupido in questa precisa circostanza.
In realtà questa doveva essere una pagina "numero zero", una prima presa di contatto con la situazione generale della serie.
Non doveva raccontare una vicenda, ma piuttosto introdurla. Ecco perché le altre sono (forse) un po' più divertenti!

Lukkus ha detto...

Ma raccontaci di quella volta che non fu scelta la storia con l'incendio...:)))))))))

Daniele Mocci ha detto...

Sì...
Se e quando avrò voglia vi racconterò non solo la MINCHIATA dell'incendio, ma anche quella del DELFINO LIBERATO DAL SUO ACQUARIO E RIPORTATO IN MARE.

E poi, dato che a quel punto ci avrò preso gusto, comincerò una serie infinita di aneddoti sulle idiozie e sugli ENORMI IDIOTI che mi tocca vedere, sentire e sopportare tutti i giorni nel lavoro pubblicitario...

- gente che non sa dare un brief...

- gente che non capisce un brief...

- gente che non sa scrivere un brief...

- gente che interpreta un brief prima di leggerlo (GASP!)

- gente che non ha idea di cosa sia un brief...

- gente che non ha idea di cosa sia la lingua italiana e la utilizza (plasmandola a sua immagine e somiglianza) senza avere la minima idea di che cazzo sta facendo (oltre a non avere idea di che cazzo sia la sua "immagine e somiglianza")...

- gente che, solo perché ha in animo fin da quando era adolescente di scrivere un'opera letteraria, diventa automaticamente PROFESSORE EMERITO di lingua e letteratura italiana applicata alla comunicazione pubblicitaria e pretende che chiunque si chini dinnanzi a tanto sapere...

- gente che ripete per tre anni (365 giorni moltiplicati per 3, festività natalizie e settimana di ferragosto escluse) lo stesso concetto espresso con le medesime parole su qualsivoglia genee di supporto pubblicitario, per qualsivoglia tipo di cliente, per qualsivoglia genere di prodotto, per qualsiviglia metodologia di intervento, indirizzato a qualsivoglia target di riferimento...

- gente che pretende, anzi ESIGE, che tu non abbia capito finché "essa (gente)" non ha capito (e questa, credetemi, è una delle migliori!!!)...

E potrei continuare veramente per tanto, tanto, tanto tempo ancora.

Quindi, alla fine, le MINCHIATE che mi sono capitate da sceneggiatore di fumetto, non sono assolutamente niente (almeno per ora) rispetto al delirio, all'ignoranza, alla grettezza, alla supponenza, all'ottusità e all'idiozia demente e perseverante della pubblicità.

Scusate.

Alessia Buffolo ha detto...

Daniele, hai tutta la mia comprensione.
Tanto per dare il colpetto di grazia, se dovessero cercare un art dalle tue parti non farmelo sapere.
Purtroppo mi sa che anche altrove le cose sono uguali °_°

Pubblicitari pieni di niente. Che vendono imbrogli friggendo aria e si sentono una casta e si sentono moolto divertenti e se ne stanno l' tra loro molto divertiti. Nel loro cervellino pensano:"io faccio il casting ai modelli e alle modelle gnocche, conosco questo e quello e quell'altro ancora, sono creativo e c'ho le trovate geniali. Ptù. Ma che noia!
Si dimenticano che le trovate geniali servono solo a vendere "prodotti" che poi diverranno pattume e la maggior parte delle volte non servono alle persone ma solo ad alimentare un sistema consumistico malato e decadente. I pubblicitari sono come dei sicari della mafia. Per conto del boss (il cliente)Imbrogliano la gente, la plagiano e così la spingono all'acquisto, se gli va proprio bene riescono anche a far diventare qualche ragazzetta anoressica... uf! mi stò incavolando! morta qui!
mondo vuoto!

Danilo ha detto...

I pubblicitari, sempre pronti a parlar male della loro categoria! Non come i fumettisti che... emh.. Ciao

Daniele Mocci ha detto...

# Alessia: grazie della tua "vicinanza".
Ti dirò di più... c'è chi riesce a sentirsi così come dici tu senza fare un solo casting a una sola modella racchia.
Si sente così per fare poco meno che semplice "fuffa cartacea" da supermarket...
... squallore e vomito!

# Danilo: hai ragione sia per i pubblicitari che per i fumettisti. Che sfiga essere un po' dell'uno e un po' dell'altro... GLACT!

Alessia Buffolo ha detto...

è vero!!
bella l'espressione "fuffa cartacea"!
che io sappia la fuffa è la patonza, cioè la gnoc.. sì insomma, no?

Ihihih!