se fossi un'automobile...

... sarei una FIAT 850. Ve la ricordate?

martedì 7 ottobre 2008

Al cinema... John e Jack non so! (13)



Ma dove va a finire il cielo (dipende…)
(Polonia, 1995)

a cura di Brando Marlon

Un forte e improvviso colpo di vento si porta via il cielo.
Il piccolo Zolab e il suo cane Slotj si trovano in aperta campagna.
Al paese, tutti si rinchiudono nelle loro case.
Zolab e Slotj vanno in cerca del cielo.
Forse lo troveranno.
Forse no.
Forse al paese qualcuno prima o poi si deciderà a uscire di casa.
Forse no.

Manifesto del cinema neo minimalista post comunista polacco.
Il film riduce il genere ai minimi termini, trovando la perfetta sintesi del nulla.
Questo eccellente risultato ha decretato l’istantanea scomparsa del neo minimalismo e la prematura fine artistica del regista Zbrf Szxh.
A partire da quel momento, pare che il grande regista sia rimasto per anni a fissare la copertina del vecchio 45 giri di Fausto Leali che gli diede la fortunata ispirazione per il film.

Fortunata – ovviamente – si fa per dire.

14 commenti:

Daniele Mocci ha detto...

Eccomi di nuovo qui.

Chiedo scusa per aver abbandonato il blog per qualche giorno, ma il richiamo della mia isola a volte è forte come il suo Maestrale che, senza togliere niente a nessuno, pure lui è Re (si dice infatti, e a ragione, che il Maestrale sia il Re della Sardegna).

Voglio dirvi 2 cose:

1. Grazie per i vostri commenti e per la vostra partecipazione in aumento. Grazie davvero!

2. Questo è per i disegnatori di fumetti che mi seguono tra queste pagine: io scriverò una sceneggiatura di 8 - 10 tavole tratta da questa ennesima "storia-non storia" della rubrica cinematografica (mi riferisco a "Ma dove va a finire il cielo").
Chi voglia eventualmente disegnarla si faccia vivo, così ne parliamo!

Ciao!

ggrillo ha detto...

Voglio questo film!
Nessuno che me lo doppi?

ablar ha detto...

anche io lo voglio
in lingua originale con i sottotitoli!
:))

p.s. ma il nome del regista è stato copiato dal "verifica parola" di blogger?

Anonimo ha detto...

Era il 1987, Fausto Leali cantava a Sanremo la bellissima Io Amo (scritta in collaborazione con Toto Cutugno) ma vinsero Morandi, Ruggeri e Tozzi con Si può dare di più. Era l'anno in cui anche una cattedra si aprì in due come per miracolo, o sbaglio?
ciao
Alex

Daniele Mocci ha detto...

Tutto giusto, ma quella cattedra mi sa che si ruppe l'anno dopo (1988)...
Per essere più preciso dovrei rivedere le agende di quegli anni...
Ricordo di aver segnato la nascita di quel nuovo sedicente super eroe (Culo di Piombo)...
Ma purtroppo non ho i documenti dell'epoca qui con me a Milàn!

Daniele Mocci ha detto...

@ ggrillo & ablar: provate a richiederlo direttamente sul sito del regista www.zbrf_szxh.pl

Il film ha "una certa età" (è del 1995).
Uscì in Italia solo nel 1998 in VHS e in tiratura limitata. Andò esaurito in pochi mesi e da allora non è mai più stato ristampato.

@ ablar: il nome del regista non è preso dal "verifica parola" di blogger, ma ha dato ispirazione ai creatori di blogger per inventare il "verifica parola"...

ablar ha detto...

e mi sembrava di aver detto così, come hai detto tu! che blogger ha copiato ect. ...
ih!

Daniele Mocci ha detto...

OPS!!!
Hai ragione.
Che vergogna, non capisco più neanche l'italiano...
Perdono!

ablar ha detto...

no no
stranamente può avere i due sensi
matuvediunpò!
:))

Daniele Mocci ha detto...

Eehh...
potere della lingua italica!

Dico tutto e ho detto niente.
Incomincio e sto finendo.
Appena nato e sono un cadavere.
La pulizia è sporcizia.
La libertà è schiavitù (sì... ok... questa era di Orwell, ma cadeva a fagiuolo!!!).

Carburo ha detto...

Leali.
Le ali.
Il cielo.


Ommioddio, credo di aver capito cosa c'era dentro la valigetta dai bagliori verdi di Pulp Fiction.

E tutto grazie a Zbrf Szxh (che sulle prime mi è sembrato xxxxyzx)

Daniele Mocci ha detto...

Eh! Eh!
Scusa, Carburo... dato che ora hai capito cosa c'era in "quella" valigetta, potresti dirlo anche a noi?
Grazie!

Danilo ha detto...

Io non so dove va a finire il cielo, ma so dove dovrebbe andare Moccia. Tre metri sopra il cielo e senza paracadute....

Daniele Mocci ha detto...

Sottoscrivo in pieno, giusto per stabilire un D-I-S-T-I-N-G-U-O chiaro-chiaro, tondo-tondo e soprattutto D-E-F-I-N-I-T-I-V-O, dal momento che il mio cognome è maledettamente simile al suo (brrr!!!).