Il 34° trentino
(Italia, 1986)
a cura di Leone Doro
Di ritorno da una domenica di relax in montagna, trentatrè trentini non si accorgono che un’ombra furtiva segue a distanza il loro pacifico trottare.
È un moscone nero delle dimensioni di una poiana.
Brividi…
Il moscone-poiana segue le mosse dei trentatrè fino a che tutti si congedano per fare ritorno alle rispettive case.
(Italia, 1986)
a cura di Leone Doro
Di ritorno da una domenica di relax in montagna, trentatrè trentini non si accorgono che un’ombra furtiva segue a distanza il loro pacifico trottare.
È un moscone nero delle dimensioni di una poiana.
Brividi…
Il moscone-poiana segue le mosse dei trentatrè fino a che tutti si congedano per fare ritorno alle rispettive case.
Comincia così la notte più lunga di Trento.
Il moscone-poiana prende di mira uno dei trentatrè. Entra con lui in casa senza farsi scoprire e, mentre il trentino si fa la doccia, uccide il criceto che continuava a correre senza motivo nella ruota.
Brividi…
A questo punto irrompe in casa un energumeno di due metri e novanta con una motosega a tracolla e altre due, accese, tra le mani. Entra nella doccia del trentino e lo fa a pezzi con una quarta motosega, che teneva nascosta sotto la canottiera. Poi lo dà in pasto al moscone-poiana che, dopo mangiato, diventa grosso come un pastore tedesco.
Brividi…
L’energumeno con le motoseghe va a caccia degli altri trentadue trentini.
Per altre trentuno volte, sempre nella stessa notte, tutto va liscio.
Il moscone-poiana prende di mira uno dei trentatrè. Entra con lui in casa senza farsi scoprire e, mentre il trentino si fa la doccia, uccide il criceto che continuava a correre senza motivo nella ruota.
Brividi…
A questo punto irrompe in casa un energumeno di due metri e novanta con una motosega a tracolla e altre due, accese, tra le mani. Entra nella doccia del trentino e lo fa a pezzi con una quarta motosega, che teneva nascosta sotto la canottiera. Poi lo dà in pasto al moscone-poiana che, dopo mangiato, diventa grosso come un pastore tedesco.
Brividi…
L’energumeno con le motoseghe va a caccia degli altri trentadue trentini.
Per altre trentuno volte, sempre nella stessa notte, tutto va liscio.
Ora rimane soltanto l'ultimo dei trentatrè.
Intanto, il moscone-pastore tedesco continua a ripulire i luoghi visitati dall’energumeno con le motoseghe, trasformandosi progressivamente in moscone-mulo, moscone-cammello, moscone-coccodrillo, moscone-giraffa, e così via.
Brividi…
Alla fine, l’energumeno si trova davanti al trentatreesimo trentino che dorme, placido e domingo, nel suo letto. Il mostro accende le sue quattro motoseghe in silenzio (per non farsi scoprire), ma viene tradito dallo “strisciare” del suo moscone che, durante questa lunga notte, ha raggiunto le dimensioni di una balenottera azzurra (33 metri per 155 tonnellate).
Brividi…
Il trentatreesimo trentino si sveglia e riconosce l’energumeno: si tratta di Lello, un ragazzo “motociclistico” (= autistico su due ruote), che più volte, in passato, aveva cercato di entrare nella compagnia dei trentatrè. Lello era stato sempre scartato per insufficienza toracica e, dopo l’ennesimo rifiuto ricevuto, si era ritirato in montagna ad allenarsi per sviluppare il suo fisico.
Ora possiede i requisiti fisici (2 metri e 90 per 300 chili di muscoli e una circonferenza toracica di 2 metri e 45), ma non c’è più con i neuroni.
Brividi…
Il trentatreesimo trentino reagisce.
Salta giù dal letto.
Ma salta troppo “lungo”.
Oltre la finestra.
Siamo al nono piano.
È finita.
Brividi…
Lello, il trentaquattresimo trentino, ha eliminato tutti gli altri. Solo adesso si rende conto che in realtà è divenuto “il primo” trentino. Ma lui ha combattuto per essere il trentaquattresimo, non il primo. La sua vita non ha più senso, così si butta anche lui dalla finestra.
Ultimi brividi…
Il moscone-balenottera azzurra morirà di fame perché, essendosi incastrato nella porta dell’appartamento del trentatreesimo trentino, non riuscirà mai più a liberarsi.
Fine dei brividi.
Un film arrivato nelle sale durante l’ondata di piena del cinema horror anni ’80, quando, sugli scaffali delle edicole, per uno strano fenomeno di poltergeist “a grappolo”, i fumetti si spostavano da soli per fare spazio all’imminente uscita del n. 1 di Dylan Dog…
… mentre, nella torrida estate messicana, l’ultima Italia di Bearzot optava per una siesta collettiva a base di tequila e nachos, dimenticandosi di scendere in campo ogniqualvolta avrebbe dovuto farlo.
Brividi…
Alla fine, l’energumeno si trova davanti al trentatreesimo trentino che dorme, placido e domingo, nel suo letto. Il mostro accende le sue quattro motoseghe in silenzio (per non farsi scoprire), ma viene tradito dallo “strisciare” del suo moscone che, durante questa lunga notte, ha raggiunto le dimensioni di una balenottera azzurra (33 metri per 155 tonnellate).
Brividi…
Il trentatreesimo trentino si sveglia e riconosce l’energumeno: si tratta di Lello, un ragazzo “motociclistico” (= autistico su due ruote), che più volte, in passato, aveva cercato di entrare nella compagnia dei trentatrè. Lello era stato sempre scartato per insufficienza toracica e, dopo l’ennesimo rifiuto ricevuto, si era ritirato in montagna ad allenarsi per sviluppare il suo fisico.
Ora possiede i requisiti fisici (2 metri e 90 per 300 chili di muscoli e una circonferenza toracica di 2 metri e 45), ma non c’è più con i neuroni.
Brividi…
Il trentatreesimo trentino reagisce.
Salta giù dal letto.
Ma salta troppo “lungo”.
Oltre la finestra.
Siamo al nono piano.
È finita.
Brividi…
Lello, il trentaquattresimo trentino, ha eliminato tutti gli altri. Solo adesso si rende conto che in realtà è divenuto “il primo” trentino. Ma lui ha combattuto per essere il trentaquattresimo, non il primo. La sua vita non ha più senso, così si butta anche lui dalla finestra.
Ultimi brividi…
Il moscone-balenottera azzurra morirà di fame perché, essendosi incastrato nella porta dell’appartamento del trentatreesimo trentino, non riuscirà mai più a liberarsi.
Fine dei brividi.
Un film arrivato nelle sale durante l’ondata di piena del cinema horror anni ’80, quando, sugli scaffali delle edicole, per uno strano fenomeno di poltergeist “a grappolo”, i fumetti si spostavano da soli per fare spazio all’imminente uscita del n. 1 di Dylan Dog…
… mentre, nella torrida estate messicana, l’ultima Italia di Bearzot optava per una siesta collettiva a base di tequila e nachos, dimenticandosi di scendere in campo ogniqualvolta avrebbe dovuto farlo.
L’italiano Ario Astento, in arte Dol Ceremì, sfodera questa pellicola fulminante, illuminata dalla magistrale interpretazione della bravissima e bellissima Rose Purpuree Docairo, nella parte del moscone. Grazie a quel ruolo, la celebre attrice ha ricevuto il cosiddetto Oscar “Primo e Ultimo”, con il quale il premiato si impegna solennemente a concludere immediatamente la sua carriera cinematografica. Una cosa non da tutti.