3002 Iliade nell’ospizio
(UK-Grecia, 1977)
a cura di Brando Marlon
(UK-Grecia, 1977)
a cura di Brando Marlon
Grecia, aprile 1903.
Un monolito nero cade dal cielo, sfonda il tetto di un ospizio di un paesetto sperduto tra le montagne e si conficca nella testa di padre Carxiophos, il prete ortodosso che guida la piccola comunità di anziani.
A causa delle radiazioni del monolito, gli ospiti dell’ospizio staccano i piedi in legno delle sedie e cominciano prendersi reciprocamente a bastonate.
Sistema stellare di Alpha Centauri, nello stesso momento.
Un monolito bianco parte a sirene spiegate verso la Terra.
Spazio profondo, anno 3002.
L’astronave terrestre Cassandra si dirige a velocità inaudita verso il sistema stellare di Alpha Centauri. L’unico passeggero a bordo è il comandante Akyl.
Grecia, giugno 1903.
Il monolito bianco proveniente dal sistema stellare di Alpha Centauri irrompe nell’ospizio del paesetto sperduto tra le montagne, immobilizza il monolito nero e lo riporta nello spazio.
Nella concitazione del momento, il monolito bianco si dimentica di staccare la testa di padre Carxiophos dalla punta del monolito nero.
Intanto, tra gli anziani ospiti dell’ospizio, solo uno è sopravvissuto alla guerra delle bastonate.
Spazio profondo, anno 3002.
L’astronave terrestre Cassandra arriva a destinazione presso un piccolo pianeta del sistema stellare di Alpha Centauri.
Intanto, tra gli anziani ospiti dell’ospizio, solo uno è sopravvissuto alla guerra delle bastonate.
Spazio profondo, anno 3002.
L’astronave terrestre Cassandra arriva a destinazione presso un piccolo pianeta del sistema stellare di Alpha Centauri.
Dopo un’estenuante trattativa, il comandante Akyl riesce a convincere il popolo dei monoliti bianchi a restituirgli la testa mummificata di padre Carxiophos. Il comandante Akyl ringrazia, torna a bordo della Cassandra e fa rotta verso la Terra.
Sistema stellare di Alpha Centauri, un giorno dopo.
Dopo 1099 anni di carcere duro, il monolito nero viene rilasciato per buona condotta e scappa dal pianeta dei monoliti bianchi.
Spazio profondo, nello stesso momento.
Il computer di bordo della Cassandra improvvisamente prende coscienza della propria individualità e ferma di sua spontanea (e unilaterale) iniziativa i motori della nave stellare.
Spazio profondo, qualche ora dopo.
Il monolito nero, lanciato a tutta velocità verso la Terra, non vede la nave stellare Cassandra e impatta con essa. Nell’eslposione devastante e tragicamente silenziosa che segue, il monolito nero si disintegra e, con esso, anche la Cassandra, il suo computer di bordo e il corpo del capitano Akyl.
Sistema stellare di Alpha Centauri, un giorno dopo.
Dopo 1099 anni di carcere duro, il monolito nero viene rilasciato per buona condotta e scappa dal pianeta dei monoliti bianchi.
Spazio profondo, nello stesso momento.
Il computer di bordo della Cassandra improvvisamente prende coscienza della propria individualità e ferma di sua spontanea (e unilaterale) iniziativa i motori della nave stellare.
Spazio profondo, qualche ora dopo.
Il monolito nero, lanciato a tutta velocità verso la Terra, non vede la nave stellare Cassandra e impatta con essa. Nell’eslposione devastante e tragicamente silenziosa che segue, il monolito nero si disintegra e, con esso, anche la Cassandra, il suo computer di bordo e il corpo del capitano Akyl.
Spazio profondo, ancora un po’ dopo.
La testa mummificata di padre Carxiophos, miracolosamente intatta dopo l’esplosione, fluttua lenta e silenziosa nel vuoto nero e freddo, apparentemente senza un perché.
Film disturbato e disturbante, questo 3002 Iliade nell’ospizio, da oltre trent’anni divide la critica in CRI e TICA. Per cercare di spiegare questa pellicola si sono versati interi oceani di inchiostro, contribuendo in maniera sostanziale all’inquinamento delle falde acquifere terrestri. Le visioni brillanti e incomprensibili del regista Omerus Goliath McDavid incutono sgomento e straniamento nel pubblico fin dai titoli di testa (inspiegabilmente posti a metà film).
Del tutto assenti da questo lavoro risultano i dialoghi, gli effetti sonori e le musiche, quasi a rafforzare interi quarti d’ora di immagini statiche e scene lunghissime in cui non succede assolutamente nulla.
Nel 1980 il film fu premiato con l’Ugola di Marmo come migliore pellicola muta della storia del cinema. Omerus Goliath McDavid non accettò il premio, giudicandolo la più grande offesa che qualcuno potesse fargli per il suo lavoro.
Un anno dopo, il regista, ormai del tutto cieco e devastato da terribili turbe psichiche, si diede fuoco in una piazza di Calcutta, declamando in versi le sue ragioni.
Secondo McDavid non era assolutamente ammissibile che un film, per quanto privo di dialoghi, effetti sonori e musiche, fosse da etichettarsi necessariamente come “muto”.
Del tutto assenti da questo lavoro risultano i dialoghi, gli effetti sonori e le musiche, quasi a rafforzare interi quarti d’ora di immagini statiche e scene lunghissime in cui non succede assolutamente nulla.
Nel 1980 il film fu premiato con l’Ugola di Marmo come migliore pellicola muta della storia del cinema. Omerus Goliath McDavid non accettò il premio, giudicandolo la più grande offesa che qualcuno potesse fargli per il suo lavoro.
Un anno dopo, il regista, ormai del tutto cieco e devastato da terribili turbe psichiche, si diede fuoco in una piazza di Calcutta, declamando in versi le sue ragioni.
Secondo McDavid non era assolutamente ammissibile che un film, per quanto privo di dialoghi, effetti sonori e musiche, fosse da etichettarsi necessariamente come “muto”.
Con ogni probabilità, sarebbe bastato dire che si trattava di una pellicola "diversamente sonora".
In un tale alone di mistero, resta un grande dubbio: perché, invece di versare tutto quell'inchiostro, i critici non si sono preoccupati di scrivere?