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giovedì 11 giugno 2009

Caravan, comincia il viaggio di Michele Medda & Co.


E' in edicola il n. 1 di Caravan, la nuova mini serie targata Sergio Bonelli Editore, ideata e scritta da Michele Medda.

Si è già parlato in varie sedi della coralità di quest'opera e della conseguente assenza di un personaggio-eroe-punto di riferimento se non unico, almeno principale.
Si è già parlato in varie sedi dello staff di disegnatori coinvolti: Roberto De Angelis (sue le immagini di questo primo numero, tutte molto belle a parte quelle "retinate", di cui non ho capito il significato e l'utilità!), Stefano Raffaele, Emiliano Mammucari (ottimo copertinista della serie), Fabio Valdambrini e altri ancora.
Si è già parlato in varie sedi dei riferimenti (musicali, letterari, cinematografici, ecc.) scelti da Michele Medda per costruire le ambientazioni, le atmosfere e le vicende.

In questo numero succedono un sacco di cose che non ci danno neppure il tempo di farci domande. Entriamo nella cittadina americana di Nest Point come se ci fossimo sempre stati.
Non c'è tempo per presentazioni canoniche e nemmeno bisogno.
Entriamo nella famiglia Donati, nelle vite e nelle personalità dei suoi componenti e delle persone che hanno a che fare con loro, senza che nessuno ci prepari o ci avverta. E comunque, anche in questo caso, non ne sentiamo minimamente l'esigenza.
Merito dello sceneggiatore, ovviamente.

Qui, più che altrove, sta la poca "bonellità" di un fumetto che è, comunque, certamente ed evidentemente Bonelli...
Qui più che nella cover, incredibilmente (e FINALMENTE!!!) senza pistole, esplosioni, scene di lotta o creature mostruose...
Qui più che nella grafica della testata, così strana per un albo Bonelli anche perché, tra l'altro (e FINALMENTE!!!), non riproduce il nome dell'eroe o dell'antieroe di turno...
Qui più che nel fatto che l'eroe o l'antieroe di turno non c'è (HURRA'!!!) e, dati i presupposti, probabilmente non ci sarà (HURRA', HURRA'!!!).

In questo primo numero, dicevo, succedono un sacco di cose.
Ma non succede niente.
Sì, perché tutto quello che succede è solo l'inizio o forse "ancora meno" (notare le virgolette).
E' "solo" la preparazione all'inizio!

Insomma, questa miniserie Bonelli, più di quelle che l'hanno preceduta (penso in particolar modo a Volto Nascosto), sembra avere le caratteristiche del romanzo.

E ho l'idea (e anche la speranza, perché no?) che oggi, dopo essere arrivato alla novantaquattresima pagina del n. 1, io abbia letto soltanto il prologo.

L'unica cosa che mi è sembrata un po' forzata, a parte i retini (per fortuna pochissimi!) di De Angelis (il quale ha comunque svolto un lavoro assolutamente all'altezza della sua bravura!), è la scena in cui Davide Donati si trova faccia a faccia con Adrian Richards.
Mi è sembrato che il ragazzo di origini italiane si comporti un po' troppo sopra le righe per essere solo un diciasettenne e, per giunta, ancora mezzo sbronzo dopo una bevuta di birra nel tentativo di dimenticare la delusione sportiva di cui è stato protagonista in negativo qualche ora prima. C'è qualche forzatura sia nella sua reazione verbale che in quella fisica.
Ma sono dettagli.
Ovviamente, se non avete letto Il cielo su Nest Point (questo è il titolo del n. 1), non sto a spiegarvi quello che ho appena scritto.
Se invece l'avete già letto, a maggior ragione non avete bisogno di spiegazioni!

Di sicuro l'albo merita il tempo necessario alla sua lettura e i 2 Euro e 70 del prezzo di copertina.

Non aggiungo altro perché rischierei di ripetere molte cose che hanno già detto altri o che saranno in ogni caso scritte nei prossimi giorni su internet e sulla carta stampata.
Non aggiungo altro perché non mi interessa "per natura" fare analisi letterario-filosofico-socio-meta-fumettistiche (meno che mai in questo blog).
Ho parlato di Caravan perché Michele Medda, oltre ad essere uno dei migliori sceneggiatori italiani di fumetto, è un profondo conoscitore del medium. Da sempre seguo con attenzione il suo lavoro e oggi ho la grande curiosità di vederlo all'opera su un progetto suo al 100% (Digitus Dei è stata una parentesi troppo breve, purtroppo!).

Non importa come andrà a finire il viaggio della sua carovana.
L'importante è che sia un bel viaggio!

In bocca al lupo!

Alcuni link utili
Caravan (il blog della serie)
Caravan (mini sito Sergio Bonelli Editore)
Michele Medda (sito)
Roberto De Angelis (sito)
Stefano Raffaele (blog)
Emiliano Mammucari (blog)

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