Tra il 2001 e il 2004, io e Luca Usai abbiamo prodotto una
notevole quantità di strisce umoristiche per la casa editrice Esselibri di
Napoli. In particolare, abbiamo creato quattro serie di strip che sono state pubblicate
in alcuni libri di testo per le scuole medie inferiori e superiori italiane, e
in due agende universitarie.
La prima edizione del libro (marzo 2003) |
La striscia che vi presento oggi si chiama Che
fatica essere topi! e ci fu commissionata per il testo di sociologia,
psicologia e statistica Alla scoperta del comportamento, pubblicato
nel marzo 2003.
Io e Luca ci tuffammo nel lavoro e ci documentammo a fondo, anche
perché gli argomenti del volume erano piuttosto tecnici e complessi.
Le scadenze ristrette ci costrinsero a fare gli straordinari, ma alla fine portammo a termine il lavoro e ne fummo
soddisfatti.
Certo, a rivedere il tutto oggi, cambieremmo molte cose! Tuttavia resto
convinto che, in una striscia umoristica, quello che conta non sia tanto l’estetica
(in senso lato) quanto l’efficacia della situazione che deve essere “messa in
scena”.
Per ciascun argomento da trattare, l’editore ci aveva
chiesto due differenti strisce che aiutassero a capire meglio i concetti. Noi ci imponemmo di essere comprensibili e divertenti nella
maniera più immediata possibile, e risolvemmo la maggior parte delle strip
in due sole vignette.
Purtroppo, quando ricevemmo le nostre copie omaggio del
libro, fummo molto delusi. L’editore aveva fatto impaginare i nostri fumetti in un modo
assurdo e incomprensibile: le due strisce per ciascun argomento erano state miniaturizzate
e impaginate l’una a fianco all’altra, senza soluzione di continuità e senza
nessun indizio che potesse suggerire all’occhio (e al cervello) del lettore che
si trattava di due strip differenti e non di un’unica strip.
Il lavoro era stato del tutto inutile: per il libro, per l’editore,
per noi e per i lettori/studenti. La cattiva impaginazione aveva mandato a
monte tutto. E, cosa ancora più grave, nessun supervisore aveva impedito che questo pasticcio dilettantesco finisse prima in tipografia e poi nelle scuole superiori italiane.
Questa è la prima delle due strip che avete visto sopra, nella pagina del libro. Ed è quella che abbiamo sempre considerato la prima strip della serie. |
Oggi, a distanza di dodici anni dalla pubblicazione di quel
libro, inauguro sul blog una nuova rubrica in cui pubblicherò, senza
nessuna periodicità fissa, una striscia di Che
fatica essere topi! abbinata a qualche notizia o curiosità relativa a
questa serie.
Non c'è un motivo particolare per cui sono stati scelti dei topi come attori principali. Luca aveva voglia di disegnare topi, i topi erano previsti nelle due strisce dedicate al labirinto di Tolman, e questo ci è bastato per prendere la decisione.
Che fatica essere topi! © Daniele Mocci & Luca Usai
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