Primo maggio: oggi CADE la festa dei lavoratori
mi chiamo Lamberta
Lanfranchi, ho 52 anni e sono una scenografa. Da vent’anni non trovo più da
lavorare in teatro e, per campare, faccio la vetrinista. Sono una libera
professionista (partita IVA).
Lavoro tutti i giorni, tutto il giorno. Spesso anche
nei giorni di festa.
E, nonostante questo, ho serissimi problemi a campare.
Le scrivo oggi – PRIMO
MAGGIO – giorno in cui CADE la cosiddetta FESTA DEI LAVORATORI. Le scrivo
perché oggi sono rimasta a casa, dato che non avevo i soldi per seguire i miei amici
in gita.
Se c’è una cosa che
vorrei sottolineare, in quello che ho scritto nelle righe precedenti, è il
fatto che questa fantomatica festa del primo maggio CADA. E, mi creda, ogni
anno che passa questa festa CADE sempre più in basso e in maniera sempre più
rovinosa. Finirà per rotolare nel profondo di una fogna e per spezzarsi l’osso
del collo. Ammesso che non lo abbia già fatto.
Da anni mi chiedo come
io possa anche solo pensare di FESTEGGIARE UNA GIORNATA-BEFFA COME QUESTA. Una
giornata in cui, per evitare di spendere i soldi che non ho, me ne resto buona
buona in casa a fare un po’ di conti.
E i conti di
quest’anno parlano MOLTO CHIARO:
- dal 20 dicembre
scorso a oggi, su 133 giorni ho avuto solo 8 giorni liberi;
- dal 20 dicembre
scorso a oggi ho emesso fatture per circa 6.500 euro lordi;
- dal 20 dicembre
scorso a oggi ho incassato un solo bonifico (uno) di 500 euro lordi;
- al 20 dicembre
scorso mi erano rimasti crediti da incassare per 4.350 euro lordi;
- a oggi, la somma dei
quattrini che ho REGOLARMENTE LAVORATO E FATTURATO, ma che NON HO ANCORA
INCASSATO ammonta dunque a 10.350 euro lordi.
- circa 4.000 di quei 10.350
euro mi dovrebbero arrivare da un ENTE PUBBLICO. Gli altri da clienti privati.
Ora, caro Mr. Job, dall’alto
della sua esperienza nell’ambito delle politiche del lavoro, io le chiederei
una cosa: come cazzo è possibile (e qui mi scuso per avere usato la parola
POSSIBILE), che lo STATO ITALIANO continui a permettere a questi miserabili escrementi
umani (se stesso per primo) di chiedere prestazioni professionali a liberi
professionisti come me e di NON PAGARE IL DOVUTO NEMMENO DOPO MESI DALLA
CONSEGNA DEL LAVORO E DALLA REGOLARE EMISSIONE DELLA FATTURA?
Mesi che, in certi
casi diventano anni. Mesi in cui, oltretutto, questo MERAVIGLIOSO STATO
ITALIANO mi chiede pure di anticipare l’IVA su quelle fatture che ho emesso e
non ancora incassato.
Dove cazzo sta (e qui
mi scuso per avere usato la parola DOVE), la FESTA DEI LAVORATORI?
Chi mi tutela da
questo surreale e incivile stato di cose?
Forse lo Stato? Quello
stesso Stato che da mesi mi deve migliaia di euro e che, invece di pagarmi, mi
obbliga a pagare l’IVA su una somma che esso stesso non mi ha ancora
corrisposto?
Oppure mi tutela
qualche ministro?
Magari quel simpatico
guascone che non fa altro che spalare merda in faccia alle persone che lavorano
senza essere pagate e che, proprio per questo motivo, sostengono la sua beata e
morbida poltrona pur non avendo mai appoggiato uno solo dei suoi immondi
sproloqui?
Sarà una banalità, ma
io con quei soldi (CHE HO ONESTAMENTE LAVORATO) dovrei pagarci l’affitto, le
bollette, l’assicurazione, il carburante (e i guasti vari) dell’automobile che mi serve per andare al lavoro
ogni giorno e, magari, anche qualcosa da mangiare.
Non so più cosa fare.
Continuare a lavorare
per accumulare crediti sempre più difficili da riscuotere-incassare o mandare
tutti a fare in culo (e qui mi scuso per la parola FARE) e sdraiarmi sotto
qualche portico a chiedere l’elemosina? No perché… sa com’è… ho quasi paura di
passare per snob o radical chic se minacciassi di lasciare questo tristissimo
Paese (che ormai è letteralmente AFFONDATO SUL LAVORO) per andarmene all’estero.
Cordiali saluti,
Lamberta Lanfranchi.
Cara Lamberta,
dall’alto (non molto alto, per la verità) della mia
esperienza nel settore delle politiche del lavoro, posso dirti che non ci sono
motivi per questa VERGOGNA DI STATO sulla quale nessun politico italiano mostra
nessuna intenzione / voglia / bisogno / idea di mettere mano per cercare /
trovare / applicare una soluzione concreta. Questa NON è una priorità dello
Stato o di qualsivoglia ministro o parlamentare. Anzi, a vedere e a sentire questa "bella gente", si direbbe che non sia proprio una faccenda nemmeno degna di essere sollevata o discussa durante una pausa caffè.
Figuriamoci se potrà mai essere risolta!
E sono anche d’accordo con te sulla questione della FESTA
CADUTA: il primo maggio dovrebbe essere una GIORNATA DI LUTTO per tutta
l’Italia. Altro che festa!
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