Come si fa a infilare nella testa di chi scrive i bandi per finanziare gli eventi culturali il concetto (elementare) che portare tremila persone ad ascoltare un famosissimo e fighissimo e seguitissimo decerebrato che blatera stronzate a sproposito vale molto meno (in termini di ricadute di ogni genere) che portare trenta persone capaci di interagire con un autore degno di essere chiamato tale?
A quel punto, che si facciano i festival di intrattenimento per decerebrati. Ma con altri fondi rispetto a quelli destinati alla cultura.
Come si fa a infilare nella testa di certi amministratori il concetto che gli stessi amministratori sono (e devono essere) complementari e non alternativi rispetto ai professionisti che organizzano eventi?
Come si fa a infilare nella testa di chi scrive i bandi per finanziare le attività laboratoriali nelle scuole il concetto che avere trenta esperti con trenta mini workshop di un'ora ciascuno non è un vantaggio ma una devastazione per i bambini, per i docenti, per la scuola e per gli stessi esperti (che in questo modo non riusciranno mai a fare un lavoro organico e "compiuto")?
Ci vuole molto a capire che, anno dopo anno, le attività di questo genere sono gestite in maniera sempre più scadente, dilettantesca, improduttiva e imbecille da chi ne detta le "regole di ingaggio" e che, al contrario di ciò che fa, dovrebbe mettersi (senza SE e senza MA) al servizio del sistema cultura-formazione-istruzione?
E ci vuole molto a capire che in questo modo si buttano al cesso soldi pubblici per far fare figure di merda a progettisti, operatori e formatori di ogni genere, dirigenti scolastici e docenti?
L'impressione è che chi scrive certi bandi, detta certe regole e fissa certi parametri non conosca una beata fava dei mondi che cerca di regolare, provocando solo casini e scontento.
Il progresso dovrebbe portare cambiamenti migliorativi.
Se porta peggioramenti, allora non è progresso: è solo cambiamento fine a se stesso, se non addirittura regresso, involuzione e decadenza.
E, francamente, a quel punto, è meglio tornare indietro di vent'anni, a quando non c'era la tendenza compulsiva a fare numeri "tanto per fare numeri" e si potevano organizzare laboratori veri e propri nelle scuole, con percorsi organici e risultati utili e funzionali alle esigenze didattiche. O manifestazioni culturali senza finti artisti che portano folle inutili, solo perché hanno mezzo milione di follower nelle loro pagine social.
se fossi un'automobile...
... sarei una FIAT 850. Ve la ricordate?
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