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venerdì 12 febbraio 2021

Daniele Mocci & Luca Usai story (6): CHE FATICA ESSERE TOPI!

Nel dossier di presentazione di CHE FATICA ESSERE TOPI! - la striscia umoristica di cui parlerò in questo articolo - scrissi questa frase: Non c'è un motivo particolare per cui sono stati scelti dei topi come attori principali. Luca aveva voglia di disegnare topi. I topi erano previsti nelle due strisce dedicate al labirinto di Tolman, e questo ci è bastato per prendere la decisione.

Luca e io al lavoro su una strip, ma anche
(come vedrete in una delle immagini successive)... all'interno di una strip!

Non so se oggi, dopo oltre quindici anni di lavoro in Disney per Topolino - sempre alle prese con paperi e (soprattutto) topi - Luca avrebbe ancora tutta quella voglia di disegnare roditori!
Ma all'epoca Disney era ancora una meta da raggiungere e, forse, disegnare topi gli dava modo di restare sulla strada che aveva deciso di percorrere.

L'opinione media

CHE FATICA ESSERE TOPI! è una strip nata per accompagnare gli argomenti di un libro di psicologia (ma anche sociologia e statistica) per le scuole superiori italiane.
Ed è l'ennesima serie di strisce creata e sviluppata dalla "ditta" Daniele Mocci & Luca Usai, nei primi anni della sua attività.

I cambiamenti della famiglia nella società contemporanea

Ma andiamo con ordine.
Dopo la pubblicazione della seconda stagione di CI VEDIAMO IN FACOLTÀ, nell'ottobre del 2002 la casa editrice Esselibri (Edizioni Simone, Napoli) ci chiese un'altra striscia umoristica che potesse "giocare" su alcuni dei principali argomenti del testo Alla scoperta del comportamento, in uscita a marzo 2003.

Alla scoperta del comportamento (Simone Edizioni, Napoli, 2003)

Io e Luca ci buttammo a capofitto in questa nuova avventura.
Ormai stavamo diventando veri e propri specialisti della strip.
In particolare, quella era la terza serie che creavamo/sviluppavamo per Esselibri dopo CI VEDIAMO IN FACOLTÀ e LE SGRAMMATICATE VICENDE DI CAIUS (di cui ho parlato rispettivamente nella seconda e nella terza puntata di questa rubrica).

Sì, lo ammetto: a volte io e Luca siamo un po' cattivi
con i nostri personaggi. Ma è tutta una finzione (forse...)

Stavolta, però, non dovevamo occuparci di questioni universitarie o di "cultura latina" (grammatica, storia e società dell'antica Roma).
Stavolta c'era di mezzo la psicologia.
E la psicologia, si sa, è uno dei territori in cui gli autori di strip sguazzano meglio.

La mia "sceneggiatura disegnata" per una delle strip
(nell'immagine successiva, la versione definitiva disegnata da Luca)

Ci diedero gli argomenti sui quali l'autrice/curatrice del volume, Michela Zucca, richiedeva la nostra "voce". E, grossomodo, per ciascuno degli argomenti individuati ci chiesero di realizzare due differenti strip.

Syd, il protagonista della serie, in uno dei suoi colloqui
con il suo psicologo (Dottor Warters)

Mi immersi nella lettura delle bozze del libro, per cercare spunti e per studiare gli argomenti che ci erano stati raccomandati. E, dato che non avevo mai fatto psicologia alle superiori o all'università, ne approfittai per approfondire la materia.

Un'altra mia sceneggiatura disegnata per una strip che, però,
non fu realizzata (forse perché troppo osée!)

In quell'immersione, trovai molti spunti che, come mio solito, trasformai in gag scarabocchiate con la matita sul retro di qualche vecchio foglio di carta già usato. E mentre io leggevo e studiavo, i confronti con Luca proseguivano a cadenza quasi quotidiana, per definire le linee guida e le basi su cui avremmo costruito il nostro lavoro.

Il Dottor Waters e Syd alle prese con una simulazione

Nacquero, così, i sei personaggi e le 33 strisce della serie.

Syd, il protagonista della serie

Syd, il protagonista, è un impiegato trentacinquenne. Una persona nella media. Altezza media, cultura media, intelligenza media.
Ma c’è qualcosa che non va nella sfera affettiva. Si direbbe che Syd sia mix tra un povero illuso e uno che soffre di carenza d’autostima. Non ha successo con le donne per il semplice motivo che ha paura dell’insuccesso. Quando poi decide di tentare, lo fa con la persona sbagliata (che spesso è la sua collega di lavoro Mathilda) e nel modo sbagliato.

Mathilda, la procace collega di Syd 

Mathilda è l’equivalente di una moderna donna trentenne, procace e provocante. Collega di lavoro di Syd, si diverte ad ostentare la propria sicurezza di fronte a lui, rendendolo ancora più fragile.

Il Dottor Waters, psicologo di Syd

Il Dottor Waters è lo psicologo di Syd. Nei confronti del suo paziente a volte è calmo e disponibile, a volte tagliente e sarcastico.
Ma gli capita anche di essere spettatore impotente o addirittura vittima dell’ira di Syd, che lui stesso suscita con esperimenti discutibili.

Floyd, la "mina vagante"

Floyd è un "personaggio scomodo”. Un elemento destabilizzante e spiazzante. È un individuo “contro”. Contro i potenti e i prepotenti (che poi spesso sono la stessa cosa), contro le barbarie della società moderna e tecnologica, ma anche contro la normalità e le banalità.

Seamus, il bambino

Seamus è “IL” bambino. Colui che vede il mondo degli adulti e lo commenta. Semplice, naturale, ingenuo e ironico, ma sempre senza schermi protettivi. Tutto quello che Seamus dice o fa, è vero, autentico, genuino. Nessuno può sperare di salvarsi dalle sue esternazioni!

La Dottoressa Mason, psicologa del Dottor Waters

La Dottoressa Mason è la psicologa del Dottor Waters. Lo psicologo di Syd corre da lei quando va in crisi.

Altra mia sceneggiatura disegnata, con una versione alternativa
(poi scartata) della strip sulla simulazione

Chi tra voi conosce il Rock, avrà notato che tutti i nomi dei personaggi arrivano direttamente dall'universo dei Pink Floyd.
Beh, non è un caso. Anzi, è un omaggio chiaro e tondo a una della band che hanno contribuito a formare la mia coscienza musicale.

Seamus e Mathilda ci mostrano come la percezione di noi stessi
non sempre corrisponde a quella che gli altri hanno su di noi

In chiusura, mi soffermo sull'unica nota dolente di questa serie.
Quando io e Luca ricevemmo le nostre copie omaggio del libro, ne fummo molto delusi. L’editore aveva fatto impaginare i nostri fumetti in un modo assurdo e incomprensibile: le due strisce per ciascun argomento erano state miniaturizzate e impaginate l’una a fianco all’altra, senza soluzione di continuità e senza nessun indizio che potesse suggerire all’occhio (e al cervello) del lettore che si trattava di due strip differenti e non di un’unica strip.

L'impaginazione-scempio con cui le strip di
CHE FATICA ESSERE TOPI furono inserite nel libro
(miniaturizzate e appaiate, come se fossero un tutt'uno!)

Il lavoro era stato del tutto inutile: per il libro, per l’editore, per noi e per i lettori/studenti.
La cattiva impaginazione aveva mandato a monte tutto.
E, cosa ancora più grave, nessun supervisore aveva impedito che questo pasticcio dilettantesco finisse prima in tipografia e poi nelle scuole superiori italiane.

Il Dottor Waters cerca conforto nella Dottoressa Mason

Gruppi primari, gruppi secondari e... single "sui generis"!

Consolatevi con la selezione di strip che trovate in questo articolo e con le mie "imperdibili" sceneggiature disegnate, che mostro qui per la prima volta e che illustrano il mio modo di lavorare da sceneggiatore sulle strip. Infatti, a differenza della sceneggiatura scritta che faccio per le storie a fumetti, quando devo sceneggiare vignette singole o strip, preferisco scarabocchiarle a matita su carta.
Così mi rendo subito conto se possono funzionare o meno.
E, soprattutto, ricordo a me stesso che non sono e non sarò mai un disegnatore... SIGH!

La mia sceneggiatura disegnata per la strip su
stimoli interni e stimoli esterni

La versione definitiva, disegnata da Luca, della strip su
stimoli interni e stimoli esterni

Leggete le puntate precedenti con un semplice click sui link qui sotto:

Puntata (1): FRANZISKA - aspirante giornalista
Puntata (2): CI VEDIAMO IN FACOLTÀ
Puntata (3): LE SGRAMMATICATE VICENDE DI CAIUS
Puntata (4): LO STRANIERO SENZA NOME
Puntata (5): SUPER PRO

CHE FATICA ESSERE TOPI! è un'opera © Daniele Mocci & Luca Usai.

Chi fosse interessato alla serie per scopi editoriali, può contattarmi attraverso le mie pagine social (facebook, linkedin).
Le immagini e i testi pubblicati in questo post SONO DI ESCLUSIVA PROPRIETÀ DEGLI AUTORI e possono essere condivisi SOLO A SCOPO DIVULGATIVO e SENZA FINI DI LUCRO su web e carta stampata, CITANDO SEMPRE NOME E COGNOME DEGLI AUTORI STESSI.

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